Ugo Gobbato, il volpaghese che ha fatto la storia dell’automobile e il cavallo rampante donato da Francesco Baracca

C’è una casa ormai abbandonata, a Volpago del Montello tra via San Pio X e via Indipendenza, che racchiude in sé l’epopea e la storia dell’automobile.

È la casa della famiglia Gobbato, dove visse Ugo Gobbato, considerato il padre dell’industrializzazione automobilistica italiana, a cavallo delle due guerre.

Nato a Volpago del Montello il 16 luglio 1888, Ugo Gobbato veniva da una famiglia di modesti proprietari terrieri e, dopo aver lavorato come operaio all’Officina idroelettrica di Treviso, iniziò a studiare per sviluppare la sua grande passione per la meccanica, fino a diventare, un giorno, direttore dello stabilimento Fiat del Ligotto e, in seguito, direttore generale dell’Alfa Romeo.

A 21 anni aveva già conseguito due lauree, una in ingegneria meccanica in Sassonia e una in ingegneria elettronica.

Ugo Gobbato
Della famiglia Gobbato ci parla il volpaghese Marino Parolin, veterinario con la grande passione per la storia locale, che con la collaborazione del Comune ha pubblicato ed è in procinto di pubblicarne un secondo.

La sua storia si intreccia tuttavia con quella di un altro grandissimo personaggio dell’epoca, l’asso dell’aviazione Francesco Baracca.

Ugo Gobbato era stato infatti incaricato della manutenzione degli aerei della squadriglia di cui faceva parte Baracca. Con l’asso della Prima Guerra Mondiale nacque un’amicizia, il cavallino rampante in ferro battuto, eretto sul comignolo della loro casa di Volpago, gli fu regalato proprio da Francesco Baracca.

Ugo Gobbato1

Un cavallino che divenne poi (modificato con la coda all’ingiù) il simbolo del marchio oggi più famoso al mondo, la Ferrari.

Fu proprio Ugo Gobbato, quando era a capo della Fiat, ad allontanare dall’azienda, per incompatibilità di idee, il giovane e brillante meccanico Enzo Ferrari che, nonostante tutto, ebbe modo di scrivere: “Ugo Gobbato è stato il mio maestro”.

Ugo Gobbato2
Lo stretto inevitabile rapporto con il regime fascista condizionerà molto, in futuro, il ricordo di un personaggio che indubbiamente ha fatto la storia dell’automobile.

E fu proprio a causa di questo che fu processato e assolto dal Tribunale del Popolo e, il 28 aprile del 1945, Ugo Gobbato fu ucciso a Milano, in zona Fiere, da un commando di tre uomini.

Il delitto fu dichiarato “per motivi politici” e gli autori dell’omicidio, tra cui uno dei due operai che testimoniò contro di lui al processo richiesto dal Cnl, mai condannati grazie all’amnistia del 1959.

Ugo Gobbato3
La grande eredità culturale e scientifica di Ugo Gobbato fu raccolta dal figlio Pierugo che seguì le sue orme fin da giovanissimo e, dopo aver lavorato alla Grandi Motori della Fiat, divenne direttore generale della Ferrari e, in seguito, della Lancia dove fu promotore e ideatore del progetto “Lancia Stratos”, che portò la Lancia a diventare dominatrice incontrastata dei campionati del mondo rally.

Ma questa è tutta un’altra storia e, insieme a Marino Parolin, sarà oggetto di un prossimo servizio.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – sito web Ugo Gobbato).
(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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