A Simone Bazzali, Alice Berti e Mariangela Polato il Premio Locanda Da Gerry: giovani promesse tra contadini social, fumetti e abiti sgargianti

Per Simone, classe ’94, un contadino con la “C” maiuscola può trasmettere il valore della sua terra anche attraverso i social. Per Mariangela, di appena vent’anni, un vestito deve avere l’unico scopo di far sentir a proprio agio una donna e per riuscirci, anche gli insegnamenti della nonna possono essere considerati utili. Per Alice, del ’97, il passato è bello perché è passato, ma un fumetto che parla di futuro è la chiave per sognare come un tempo.

Sono loro, provenienti da tre province diverse, i giovani vincitori del Premio “Locanda Da Gerry 2021”.

Ieri sera, venerdì 9 luglio, con una cerimonia che, giunta ormai alla quarta edizione, è diventata un rito per lo storico ristorante di Monfumo, i tre ragazzi hanno ricevuto il trofeo e gli applausi del pubblico, che ha così potuto ascoltare la loro storia e ammirare le loro creazioni. In questo contesto e con la splendida cornice del paesaggio delle colline di Monfumo al tramonto, i proventi della cena sono stati devoluti alla Lilt, con la quale Gerry Menegon, titolare e ideatore, sente un legame personale da ormai diversi anni

Alla presenza del sindaco di Monfumo, Luciano Ferrari, di Castelcucco, Adriano Torresan, degli onorevoli Raffaele Baratto e Giuseppe Paolin, del dottor Christian Rizzetto, rappresentante della Lilt Treviso, e Federica Zorzetto per Confartigianato Asolo Montebelluna.

I momenti della serata, moderati dal giornalista Daniele Ferrazza, si sono alternati tra una portata e l’altra, prima sul terrazzo e poi nella sala principale del ristorante, con la presenza di una sessantina di clienti, fino alla consegna dei trofei, creati dall’artigiano di Coste di Maser, Giovanni Casellato.

Le motivazioni dell’attribuzione dei premi a questi tre ragazzi, Simone Bazzali di Sospirolo, Alice Berti di Bassano e Mariangela Polato di Padova, sono riconducibili a quella che Gerry riconosce come “forza di volontà”: la giuria del premio ha esaminato diversi curriculum meritevoli ma ha trovato in questi tre una particolarità premiante.

Attività differenti che hanno in comune l’approccio moderno a un mestiere antico e, soprattutto, che i ragazzi hanno intenzione di portare avanti per tutta la vita, senza farsi scoraggiare.

“La parte più importante del fumetto sta nella narrazione – racconta Alice Berti, che ha appena pubblicato il suo primo graphic novel “Neon Brothers” di Bao Publishing e candidato al Premio Boscarato come miglior autrice esordiente -. Il disegno non dev’essere perfetto per far sì che la narrazione diventi godibile”. Alice guarda al futuro, sebbene il suo fumetto preferito sia “Akira” (del 1984) e di futuro infatti parlano le sue storie”.

Ho sempre visto un grande valore nell’agricoltura – afferma Simone Bazzali, detto “Il Contadino Simo” -. E credo ci sia speranza anche in provincia di Belluno. All’inizio non credevo nell’efficacia dei social e invece ho scoperto che si possono utilizzare a scopo didattico”.

Simone ha scommesso su questa vita da qualche anno: prima lavorava in una nota fabbrica di occhiali, oggi si dedica alle sue galline, alle api e alle colture di legumi tipici della Val Belluna, come il fagiolo Gialet e il Bala Rossa.

“Non si tratta di essere sognatori, bisogna aver tenacia e investire”. In futuro Simone vuole completare la ristrutturazione della sua azienda agricola che, nonostante la popolarità sui social e i vari premi Coldiretti, ha ancora qualche mattone da assicurare.

“Mentre cuciva, mia nonna Graziella lasciava degli scarti di stoffa. Io li annodavo e ne facevo dei vestiti per le barbie” racconta Mariangela, di Padova, che ha accolto il premio con un vestito da lei disegnato e prodotto.

“Un giorno un signore, sapendo del mio interesse nel settore, mi ha chiesto di creare cinque abiti per una sfilata. Pensavo scherzasse, invece poi me li ha chiesti davvero”
. Mariangela vede il suo futuro nel mondo del fashion italiano e vede come modello la stilista Elisabetta Franchi, che mette al primo posto la valorizzazione della personalità della donna.

“Per il prossimo anno abbiamo già preso nota di alcuni curriculum notevoli che vorremmo premiare – afferma Gerry Menegon, soddisfatto della serata -. È una vera gioia per me rendere un piccolo riconoscimento a questi giovani meritevoli e al contempo contribuire alle ricerche della Lilt, che fa così tanto nella lotta contro i tumori. La dura verità è che spesso non ci si rende conto della fortuna di avere un servizio come il loro finché non ce n’è bisogno personalmente”.

(Fonte: Luca Vecellio© Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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