Pederobba, viaggio nel silenzio delle quattro stagioni: come stupirsi del proprio paese. Gli auguri dell’amministrazione per un nuovo anno alla ricerca della serenità

In primavera, l’orologio della natura riparte e i fiori selvatici riaprono dolcemente i propri petali: questo processo non fa rumore, è silenzioso e discreto come il paesaggio che cambia d’abito e appare da un giorno all’altro più brillante e rigoglioso di vita.

Lo speciale girato a Pederobba, voluto dall’amministrazione comunale e prodotto dal nostro quotidiano nell’arco dell’anno, vuole descrivere proprio la delicatezza con cui il contesto naturalistico si trasforma nell’arco delle stagioni: la cornice di una comunità laboriosa e brulicante di vita.

Pederobba ha oltre 7 mila abitanti per una superficie di 27,32 chilometri quadrati: tra le località che comprende vi sono Covolo, Onigo e Curogna, Costa Alta, Costa Bassa, Levada, tutte con le proprie caratteristiche e paesaggi differenti tra loro.

Si dice che il nome della zona derivi da “petra rubla” in riferimento alla caratteristica pietra rossa e c’è da aggiungere che il suo posizionamento veniva ritenuto strategico fin dall’epoca romana.

Come succede in molte altre zone dell’Alta Marca Trevigiana, non tutti i cittadini sono consapevoli dei tesori che quest’area nasconde, anche se magari ci vivono da decenni: dalla garzaia del Piave fino ai colmelli storici, dai nuovi percorsi studiati recentemente per favorire la fruibilità turistica del paese ai reconditi sentieri del Monfenera e le tracce lasciate dal periodo bellico, Pederobba sa come rendersi originale in ogni stagione.

L’esperienza di chi arriva qui, magari dalla stazione, può variare a seconda dell’itinerario scelto o dal mezzo con cui lo si percorre: che sia a piedi, in bici o a cavallo, lo scenario si presta ad adulti e famiglie, ma anche a sportivi e appassionati di escursioni.

Non soltanto un viaggio alla ricerca dei luoghi dove gli aironi vanno a nidificare, dei castagneti secolari, del tempietto dedicato a Teodolinda d’Onigo o delle rovine perdute di Mura Bastia, ma anche cultura e tradizione, ravvivati annualmente da due pietre miliari nella mondanità pederobbese, ovvero la Mostra Mercato Marroni del Monfenera IGP e la Festa del Borlotto Nano di Levada, senza dimenticare la Sagra di San Michele. Sono tanti gli elementi che compongono questo mosaico, mutevole per ogni stagione.

Dalle finestre del municipio, sotto lo sguardo vigile di San Zenone, Patrono di Onigo, il sindaco Marco Turato, a nome dell’amministrazione comunale, lancia ai suoi cittadini un messaggio in occasione di augurio per il nuovo anno appena cominciato. “Carissimi concittadini, desidero condividere le parole del nostro Presidente della Repubblica: “Il Paese è ripartito, torna a respirare e vivere. Tutto questo lo dobbiamo alla scienza e al senso di responsabilità dei nostri concittadini”. Sono parole che danno fiducia e rincuorano dopo tutto quello che ciascuno di noi ha dovuto affrontare in questo lungo periodo, che ha stravolto la nostra quotidianità, togliendoci ogni sicurezza e serenità. Attraverso queste immagini, l’amministrazione vuole augurare a tutti i cittadini un 2022 ricco di salute e serenità, spronandoci tutti a dare del nostro meglio per il nostro bel Comune, con l’auspicio di raggiungere quella normalità per poterci abbracciare e condividere tutti assieme momenti di gioia per “voltar pagina” e ripartire ancora più forti e uniti”.

Per la realizzazione di questo speciale si ringraziano, oltre a tutti i custodi dei siti più fragili e affascinanti, anche la scuola d’equitazione “I Rigai” per le riprese a cavallo e gli altri pederobbesi che hanno preso a cuore il progetto.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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