In questo nuovo approfondimento di Qdpnews.it sugli animali che possiamo incontrare nei boschi e nelle campagne dell’Alta Marca Trevigiana, Fabio Dartora, tecnico faunista di Pederobba esperto in monitoraggio della fauna selvatica, ci farà conoscere più da vicino il cervo volante.
Dartora cerca sempre di parlare di animali che possiamo incontrare nel mese o nelle settimane in cui esce il suo approfondimento, valorizzando una sorta di “stagionalità” che non si applica solo ai prodotti della terra ma anche alle varie manifestazioni della fauna locale, insegnandoci ad osservare con più attenzione quello che ci sta intorno e aiutandoci a capire quanto l’area dell’Alto Trevigiano sia ricca di biodiversità.
“Penso alla “notte dei morti viventi” – spiega il tecnico faunista Dartora – quando rifletto sulle notti di inizio giugno e mi concentro su quello che succede nel sottobosco e nei boschi umidi di latifoglie dove compare il più grande dei coleotteri: il cervo volante. Il protagonista di questa settimana esce dalle ceppaie in decomposizione come uno zombie che aspettava questo momento da anni. È un insetto enorme e il maschio di questa specie mette in mostra le grandi protuberanze chitinose che ricordano in miniatura i palchi dei cervi”.
“La femmina del cervo volante – prosegue – ha due pinze molto più piccole mentre i maschi usano le loro grandi pinze per combattere tra di loro aggiudicandosi l’accoppiamento. È un momento frenetico per questi giganti che hanno aspettato per molti anni nel buio del sottosuolo la loro primavera, l’unica che potranno vedere. Dopo l’accoppiamento, le femmine depongono le uova nelle ceppaie morte (solitamente di querce) e le larve vivranno cibandosi di legno in decomposizione, fino a cinque anni prima di diventare adulte”.
“Dopo aver passato tutto questo tempo sotto forma di larva – precisa Fabio Dartora -, grande fino a una decina di centimetri con la classica forma a “C” che contraddistingue i coleotteri, la grossa testa arancione e sei zampe corte e robuste, nelle notti di giugno vediamo gli adulti volare rumorosamente in posizione eretta alla ricerca del prezioso cibo. A differenza delle larve, gli adulti si nutrono di linfa e li si vede spesso accanirsi in quelle piccole crepe nei tronchi delle querce, dove fuoriesce la linfa elaborata che in questo mese scorre abbondante nei vasi del floema delle querce in piena vegetazione”.
“Qui – conclude – devono spesso contendersi il pasto con i calabroni che in questo mese cercano anche loro la stessa risorsa: la vitale e dolce linfa delle querce. Dopo l’accoppiamento, i maschi muoiono e infatti non vedranno la fine dell’estate. Le femmine, invece, sono un po’ più longeve ma vivranno comunque solo una stagione estiva per poi tornare alla terra prive di vita. Il cervo volante non è affatto pericoloso come si sente spesso in giro: è un animale del tutto innocuo e molto importante per il delicato equilibrio delle foreste di latifoglie europee”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per concessione di Fabio Dartora).
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