Quando pensiamo alle colline di Valdobbiadene, la nostra mente si concentra subito sul prodotto principe di questo territorio: il Prosecco Superiore. Da qualche anno, però, il mondo dell’imprenditoria e quello della politica valdobbiadenese hanno cercato di valorizzare altri aspetti dell’enogastronomia del territorio: dalle piccole produzioni locali ai formaggi di malga, ampliando il paniere di prodotti che Valdobbiadene è capace di offrire ai suoi visitatori e a chi ha la fortuna di vivere immerso in questi paesaggi da cartolina. A cogliere questa sfida di voler arricchire le proposte culinarie e gastronomiche valdobbiadenesi ci ha pensato anche l’Istituto professionale di ristorazione “Dieffe – Piero Berton” di Valdobbiadene.

L’idea geniale di questa scuola, che ha voluto rischiare proponendo al pubblico un insolito prodotto che apparentemente non aveva nulla a che fare con il Prosecco Docg, è stata quella di puntare su un semplice pane da degustazione che, però, nessuno aveva mai pensato di abbinare al famoso vino.

La questione da affrontare poteva sembrare banale ma, come spesso accade nella vita, delle volte ci si perde in un bicchiere d’acqua che invece, in questo caso, conteneva del vino. In quanti banchetti e in quanti momenti conviviali, durante le degustazioni dei vini valdobbiadenesi, sono stati offerti e abbinati dei prodotti che ogni volta apparivano differenti e scollegati ad un’idea unitaria di abbinamento enogastronomico che fidelizzasse il degustare appassionato?

L’obiettivo era quello di trovare uno snack che potesse accompagnare per lungo tempo, in un felice matrimonio per le papille gustative, diversi brindisi con uno dei vini più conosciuti ed apprezzati al mondo. I ragazzi, i professori e i tanti collaboratori e simpatizzanti dell’Istituto “Dieffe – Piero Berton” di Valdobbiadene si sono quindi tirati su le maniche e hanno ideato il “Pan da Vin”: un pane da degustazione, brevettato e prodotto dalla stessa scuola, da proporre in primo luogo alle cantine, agli agriturismi e alle gastronomie del territorio.

Valdobbiadene Dieffe Pan vin

Ma qual è stata la misteriosa ricetta di questo pane che avrebbe dovuto rivoluzionare gli abbinamenti con il Prosecco Superiore da oggi fino al prossimo futuro? Il processo di ricerca relativo agli ingredienti del “Pan da Vin” ha portato alla scelta della Farina Veneta del Molino Bertolo di Covolo di Pederobba; per l’olio è stato scelto l’extravergine d’oliva della Tapa Olearia. Per quanto riguarda la modalità di confezione e di presentazione del prodotto è stato sviluppato un logo e un packaging in una forma originale ed esclusiva. Successivamente il marchio è stato registrato ed è ora di proprietà dell’Istituto professionale “Dieffe – Piero Berton” di Valdobbiadene.

Lungo il percorso di ideazione del progetto, la scuola di ristorazione ha incontrato le scuole dei maestri vetrai di Murano. Da questo incontro è scaturita l’idea di proporre il “Pan da Vin” assieme a dei piatti in vetro di Murano, prodotti in esclusiva dalla scuola “Abate Zanetti” della stessa Murano.

Questo progetto ha in primo luogo un obiettivo di carattere formativo, intendendo sviluppare e valorizzare le eccellenze del territorio in cui è inserito l’istituto. Un territorio entrato nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, riconoscimento che ha dato ancora più forza e prestigio a uno dei distretti industriali più importanti d’Italia, capace di offrire anche significativi contributi paesaggistici, artistici e culturali.

Lo stesso progetto prevede che tutte le fasi della produzione, del packaging e della commercializzazione vengano svolte dagli allievi e dai docenti dell’istituto. Un impulso fondamentale al progetto è stato dato da alcune importanti cantine di Valdobbiadene che sono state d’aiuto nella definizione del sapore del prodotto per renderlo adatto alla degustazione del Prosecco Superiore Docg.

Le caratteristiche del “Pan da Vin” sono: un sapore delicato che non soffochi o alteri le caratteristiche del Prosecco Superiore; la forma circolare “a cialda” per poter essere utilizzato da solo o come base per una piccola fetta di soppressa o di formaggio, della misura ideale per essere un unico bocconcino; la consistenza di un pane secco che non si sbriciola, non si spezza in forza di una semplice pressione e che mantiene molto a lungo il suo carattere fragrante e croccante.

Il progetto del “Pan da Vin” è una sfida vinta e un orgoglio per una piccola scuola che potrà vedere sugli scaffali di alcune gastronomie, nelle cantine e sulle tavole imbandite a festa un piccolo “sigillo farinaceo” di un connubio riuscito con il principe indiscusso di tanti brindisi e di indimenticabili momenti di gioia condivisa.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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