Dallo ‘sbatudin’ della nonna al menù delle Beccherie: la storia del tiramisù, “oggi è la quinta parola italiana più cercata su Google”

Tuorli d’uovo, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e un po’ di cacao: appena sei ingredienti compongono il dolce italiano più conosciuto al mondo, il tiramisù. Per ripercorrere la sua storia, che affonda le radici nella tradizione culinaria popolare, partiamo dal ristorante Le Beccherie a Treviso dove negli anni Settanta venne codificata l’unica e sola ricetta originale. 

Il tiramisù ha una mamma sola: Alba Campeol, titolare de “Le Beccherie” di Treviso – Servizio a cura di Luca Vecellio

“Le Beccherie nasce nei primi del Novecento ed è riconosciuto fra i locali storici d’Italia – racconta Andrea Corletto, dal 2014 gestore dell’insegna fondata dalla famiglia Campeol -. La ricetta del tiramisù è stata codificata proprio qui nel ’72, quando questo dolce venne inserito per la prima volta nel menu di un ristorante”. 

Fu quella la grande intuizione di Alba Campeol e del cuoco pasticcere “Loli” Linguanotto, che nel mettere a punto la loro ricetta presero ispirazione dallo “sbatudin”, un composto di tuorlo d’uovo e zucchero molto diffuso nelle case contadine per le sue virtù ricostituenti che alcuni, per renderlo ancora più goloso, servivano con dei biscotti imbevuti nel caffè abbinati a un po’ di cacao.

Il famoso attore e gastronomo trevigiano Giuseppe Maffioli, fra le pagine di “Vin Veneto” nel 1981 storicizza la nascita del tiramisù: “Nato poco più di due lustri or sono, il ‘tiramesù’, fu proposto per la prima volta alle Beccherie”, scrive. 

Oggi quel dolce divenuto uno dei simboli della cucina italiana nel mondo viene ancora servito nel ristorante di piazza Ancilotto. “Qui il tiramisù viene proposto come da ricetta originale, e dunque rotondo, non in fetta – spiega il gestore – e proprio come lo ‘sbatudin’, destinato ai bambini e alle partorienti, non contiene alcool. Le varianti sono molte, tante quante sono le mamme e le nonne, viene da dire. La mia un po’ di alcool lo metteva per usava anche l’albume. Ma la ricetta autentica parla chiaro, si usa solo il tuorlo dell’uovo“.  

“Il tiramisù oggi è un dessert mondiale – prosegue Corletto -, ha raggiunto in cinquant’anni la popolarità che la Sacher ha conquistato in due secoli. Pensate che ‘tiramisù’ è la quinta parola italiana più cliccata su Google. È vero che ne esistono infinite versioni e che ci sono alcuni paesi friulani che ne rivendicano la paternità. Tuttavia, dispiace per loro, ma la ricetta originale è una sola ed è nata proprio qui”. 

Il 15 ottobre del 2010 tre membri della delegazione di Treviso dell’Accademia Italiana della Cucina hanno depositato con atto notarile la ricetta e i documenti, compresi i numerosi scritti di Maffioli, quale prova inequivocabile che il tiramisù ha una mamma sola: Alba Campeol, iconica titolare de “Le Beccherie” di Treviso. 

(Fonte: Rossana Santolin © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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