Si è svolta nella mattinata l’inaugurazione del sentiero che Papa Giovanni XXIII amava percorrere durante i suoi soggiorni a San Pietro di Feletto. Il “Papa buono”, che allora era conosciuto come il Patriarca di Venezia, si recava nel panoramico paesino collinare per raccogliersi in preghiera e meditazione: instancabile camminatore, partiva dalla millenaria Pieve per completare un tragitto lungo 4 chilometri, tra carpini, viti e castagni.
Il cammino proseguiva in via Roncalli e verso il “Roccolo”, uno dei suoi luoghi preferiti, circondato dal verde e immerso nel silenzio. Il suo itinerario proseguiva nel verde delle colline, lasciando ammirare la dorsale di Manzana e la collina di Formeniga, sulla cui sommità sorge la chiesa di San Pancrazio. Percorrendolo è possibile godere di una vista panoramica a 360 gradi: le colline di Tarzo e del Vittoriese, lo sfondo le Prealpi Trevigiane, il Col Visentin, il taglio della Val Lapisina, il monte Pizzoc e il maestoso Cansiglio. Di tanto in tanto – si racconta durante l’evento – Papa Giovanni XXIII si fermava a chiacchierare con i passanti che incontrava per strada e alcuni anziani possono ancora ricordarne i modi gentili e il passo veloce.
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L’iniziativa, molto sentita dalla comunità di San Pietro di Feletto – erano presenti Loris Dalto, sindaco del Comune, gli studenti delle scuole e il presidente del Comitato Papa Giovanni XXIII, Alberto Stocco e Alessandro Collodel, presidente degli “Amici dell’Antica Pieve” – ha saputo celebrare più che un sentiero, un esempio e un modello di stretta coesione tra istituzioni e patrimonio storico culturale. A dare la benedizione è stato il vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, che ha dichiarato all’ampio pubblico presente di indirizzare la propria benedizione non tanto al sentiero in sé quanto alla comunità che, unita, ha contribuito a preservare il ricordo prezioso del Santo Padre.
Dopo l’intonazione de “L’Inno di Mameli” da parte dei ragazzi e gli interventi delle autorità presenti, un giovane rappresentante del consiglio comunale dei ragazzi e, in seguito, la direttrice della scuola hanno ricordato il modello di bontà che questo Papa rappresentava. Per l’occasione è inoltre stata letta pubblicamente una lettera diIvan Bastioni, che è stato per diversi anni il segretario personale del cardinale Loris Francesco Capovilla: “Camminare ripercorrendo i passi fatti da un santo uomo può aiutarci a immaginare quali potessero essere anche i suoi pensieri nel percorrere quel tratto di strada, un modo per staccarci dalla frenesia della quotidianità che non ci permette più di fermarci a pensare e godere di quanto già abbiamo”.
La definizione di un sentiero naturalistico, storico, culturale e spirituale, intitolato al “Papa Buono” inizia sei anni fa, grazie alla ricerca storica e documentale del Comitato Papa Giovanni XXIII, affiancato dall’amministrazione comunale di San Pietro di Feletto e dal prezioso contributo di un insigne ricercatore locale, monsignor Nilo Faldon, sacerdote della diocesi di Vittorio Veneto. Il Comitato è sceso a Roma, facendo visita a Papa Francesco e chiedendo la benedizione della Curia e poi tornare dal vescovo di Vittorio Veneto e dall’amministrazione, che hanno accolto il progetto con entusiasmo.
“L’amministrazione e le associazioni del territorio, assieme tutti i cittadini hanno partecipato con noi a questo sviluppo – commenta Alberto Stocco, titolare del Relais Ca’ del Poggio – La memoria storica è molto forte e sentita. L’idea finale è quella di arrivare a proporre a questo sentiero anche come strumento di promozione turistica”.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Intervista video a cura di Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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