Geografie urbane: com’è cambiato il centro del paese in 50 anni

Refrontolo nell’immagine di una cartolina degli anni ’70

Le cartoline e le foto d’epoca mostrano come negli anni la fisionomia di un territorio e di un paese possa cambiare, segnando quindi dei cambiamenti che vanno di pari passo con il progresso tecnologico e urbano di una comunità.

In sostanza, mutano le geografie urbane di un territorio, un termine che deve essere inteso come quella parte della geografia umana che studia un’area in tutte le sue forme e manifestazioni, analizzandola in base alle relazioni con altri fenomeni, come può essere il processo di urbanizzazione, lo spazio economico, fisico e sociale, l’organizzazione di un paesaggio.

Una riflessione che sorge spontaneo fare di fronte alle immagini di un tempo, che immortalano determinate aree di un paese, come può essere il suo centro, zona di incontro e fulcro di una vita di comunità.

Il centro del paese come appare oggi

Aspetti che, a una prima occhiata, potrebbero risultare banali, se considerati da un punto di vista astratto, ma che mutano e risultano invece rinvigoriti dalle emozioni suscitate dalla vista di una cartolina d’epoca o di una foto di qualche anno fa: subito sorge spontaneo fare una comparazione tra la geografia urbana che lì si vede e quella attuale, passando in rassegna tutte le differenze.

Da un lato, per le vecchie generazioni tornano alla mente tanti ricordi, legati alle vecchie sagre di paese, quando le giostre erano proprio in quel centro paesano, o riguardanti momenti vari di convivialità e di vita quotidiana. Dall’altra, per le nuove generazioni scatta la spinta di chiedere ai nonni o ai conoscenti più grandi qualche notizia sui cambiamenti più visibili avvenuti nel tempo.

Un fatto emerso ad esempio di fronte a una cartolina, risalente all’incirca agli anni settanta, che immortala il centro di Refrontolo con la sua piazza Francesco Fabbri, diffusa sul web da Flavio Nardi, titolare della libreria “La Pieve” di Pieve di Soligo.

Facendo una comparazione tra quell’immagine e la veste attuale del centro paesano, si nota in primis l’assenza della stessa piazza di Refrontolo, all’epoca sostituita da uno spazio verde, che in passato vedeva lì piantati addirittura dei filari di viti.

Assenti, attorno a quello spazio, anche i posti auto attuali, sostituiti al tempo da una parte di strada bianca.

Lungo la via di transito non c’erano i marciapiedi e neppure le aree di sosta di fronte alla sede municipale, anche in quel caso sostituite da “un’area bianca” antistante.

C’è chi ricorda come la strada di transito sia stata asfaltata attorno al periodo tra il 1960-1961.

Un occhio attento noterà inoltre che, di fronte al municipio, dall’altro lato della strada, mancavano i condomini attuali che, oltre ai vari appartamenti, ospitano anche la banca, la farmacia del paese e la macelleria.

Furono costruiti all’incirca tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, come alcuni paesani hanno ricordato, durante il periodo di piena attività della ditta Giomo, da lì poco distante e che per anni diede lavoro a tanti residenti, portando quindi benessere in paese.

Una comparazione, quindi, che mette a confronto i vari cambiamenti, sintomo e conseguenza di tutta una serie di esigenze urbane sorte nel tempo.

Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it)
(Foto: per concessione di Flavio Nardi – Qdpnews.it).
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