Le rotaie “a vista” della Tradotta portano ancora incisa la data di fabbricazione, Giuseppe Piccolo ne ricostruisce l’origine

Il nervesano Giuseppe Piccolo è persona molto attenta e interessata a tutto ciò che è storia del territorio, oltre che essere pilota d’aereo alla Jonathan Collection.

Durante una delle sue tante escursioni ha osservato, lungo la  Tradotta, la pista ciclopedonale realizzata sulla vecchia ferrovia Montebelluna-Susegana, alcuni particolari molto interessanti e ne ha approfondito la conoscenza: “Anche i binari della tradotta hanno una loro storia legata alla prima guerra mondiale – racconta Giuseppe Piccolo, in un post pubblicato sul gruppo Fb La battaglia del Montello e dintorni – Durante le passeggiate lungo la pista ciclopedonale ho notato che tutte le rotaie hanno in rilievo il nome della ditta costruttrice e la data di costruzione“.

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“Ebbene ho trovato tre nomi con la data di costruzione della rotaia, uno italiano l’acciaieria di Terni (1889) e due tedesche la Krupp (1887) e la Bochum (1885) del distretto della Ruhr. Tornato a casa mi sono riletto il libro ‘Montebelluna Susegana 20 chilometri di ferro e fuoco’ dove c’è scritto che i binari tedeschi sono stati inviati dalla Germania come risarcimento danni per ripristinare la ferrovia gravemente danneggiata durante la guerra” continua.

La ferrovia aveva una lunghezza di 19,040 chilometri ed era stata inaugurata nel 1916. È rimasta attiva anche dopo le due guerre ed è stata definitivamente chiusa nel 1966.

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Un’approfondita storia della storica linea ferroviaria, tristemente famosa perché portava i soldati italiani al fronte durante il primo conflitto mondiale (viaggio da cui raramente si faceva ritorno) è scritta nel libro “Montebelluna Susegana 20 chilometri di ferro e fuoco”, scritto da Andrea Baldanello, Andrea Mozzoni e Luigi Voltan.

(Fonte: Flavio Giuliano© Qdpnews.it).
(Foto: Giuseppe Piccolo).
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