La storia dei Piccoli Ceramisti di Scomigo, un amore per la creazione artistica che dura da oltre sessant’anni

 

Scomigo, frazione del comune di Conegliano e, soprattutto, paese della ceramica.

Un titolo che la tranquilla località immersa nelle colline coneglianesi si è guadagnata grazie a un amore per la creazione artistica che dura da oltre sessant’anni e che, ancora oggi, si rigenera coinvolgendo le nuove generazioni.

Qui, verso la metà degli anni Cinquanta, il maestro della locale scuola elementare Piero Marcon, artista e teorico che ha scelto la strada dell’insegnamento per mantenere la famiglia, ha la brillante intuizione di andare oltre la rigida impostazione didattica dell’epoca e incentivare la creatività dei suoi alunni insegnando loro diverse tecniche artistiche.

Un giorno, nel 1958, Marcon si presenta in classe con un blocco di argilla e spiega ai ragazzi che potrà lavorarla chi farà il compito migliore: vengono premiati in due: Pierluigi Piai e Gianni Da Re, futuro maestro ceramista  (vedi articolo).

È l’inizio di qualcosa di speciale: l’entusiasmo degli allievi per quell’insegnamento poco ortodosso, ma incredibilmente efficace nel coinvolgerli nello studio dei programmi scolastici, è tanto, e i lavori creati dalle loro mani con l’argilla prelevata dal torrente Cervada mostrano talenti in nuce pronti a fiorire con la pratica e la costanza.

Il premio vinto nel 1960 a Treviso, da un’opera di Gianni Da Re al concorso ENAL per il Presepio Cristiano, permette, assieme ai contributi pubblici che la scuola ottiene, di acquistare un forno per la cottura, passo fondamentale per questa didattica sperimentale che ha l’ambizione di diventare un vero e proprio laboratorio autogestito.

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La realtà nata dall’intuizione di Pietro Marcon per tutti gli anni Sessanta continua a crescere, con esposizioni e commissioni che escono anche dai confini locali e che vedono la partecipazione di quelli che saranno i futuri maestri ceramisti di Scomigo: Isidoro Dal Col, Angelo Zanin, Giuseppe Lorenzet, Vito Santin e il già citato Gianni Da Re.

La morte prematura di Marcon, avvenuta nel marzo del 1971, colpisce molto duramente gli allievi, ormai diventati adulti e in procinto di iniziare a costruire la loro vita: non viene meno l’amore per la ceramica, ma l’attività collettiva diventa una ricerca individuale e, in alcuni casi, il ritorno da insegnanti nella scuola elementare da cui tutto è iniziato.

L’intreccio virtuoso tra arte e insegnamento è nel destino dei ceramisti di Scomigo: dopo anni di collaborazioni occasionali nel 2000 viene rifondata la scuola di ceramica, come Associazione Piccoli Ceramisti con primo presidente Giuliano Salvador.

Nel 2001, nel trentesimo anniversario della morte di Marcon, vengono poste alcune formelle nell’ingresso della sua abitazione, primo intervento di quello che diventerà un progetto che coinvolge tutta Scomigo: il Percorso della Ceramica.

Oggi l’associazione continua la sua attività organizzando esposizioni, corsi, laboratori aperti e lezioni nelle scuole elementari per diffondere nelle nuove generazioni l’amore per l’arte della ceramica, facendo proprio il motto che fu di Piero Marcon e che il presidente Renzo Salvador ricorda con commozione: “Entra nella tua aula e fa che le tue mani dicano quello che sei”.

 

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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