Visita al reparto di Cardiologia dell’ospedale di Conegliano, eccellenza regionale. Il primario Mantovan: “Oltre 25 mila visite e ben 2 mila ricoveri all’anno”

Per le questioni di cuore – quelle vere – il distretto sanitario Ulss 2 conta sul reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Conegliano: particolarmente evoluto in questo campo, viene considerato d’eccellenza anche a livello regionale per lo svolgimento di attività particolari come l’aritmologia. Le dimensioni del reparto, con 19 medici e circa 80 infermieri, consentono di produrre più di 25mila prestazioni ambulatoriali all’anno, tra visite, ecografie ed esami strumentali.

Visita al reparto di Cardiologia di Conegliano – Servizio di Luca Vecellio

Il Day Hospital conta oltre duemila ricoveri all’anno. Parliamo delle potenzialità e delle novità del reparto con il primario, il dottor Roberto Mantovan, che si dice molto orgoglioso di ricoprire questo ruolo e di lavorare con uno staff coeso e competente.

“Anche se siamo quasi un centinaio, l’operatività del reparto è davvero intensa. Gli infarti, che sono tra i casi più frequenti, vengono gestiti in breve tempo anche perché il reparto ha una reperibilità di ventiquattro ore su ventiquattro. Abbiamo anche una elettrofisiologia di primo livello, con numeri di quasi 750 procedure all’anno tra peacemaker, defibrillatori e ablazioni trans catetere. Le procedure programmate, anche con pazienti che provengono anche al di fuori del Veneto, riempiono molto il nostro calendario”.

“Il nostro personale è altamente specializzato e anche, direi, particolarmente umano nel trattamento del paziente – spiega il dottor Mantovan, – La degenza soprattutto è molto curata. Si cerca di fare sempre del nostro meglio, poi certo qualche volta capita anche a noi di avere qualche ritardo. I feedback dei pazienti che hanno risolto qui la loro complicazione, per fortuna, ci danno ragione”.

Il dottor Mantovan ci porta poi a scoprire l’articolazione del reparto, che si sviluppa su due livelli: per primo passiamo al reparto di degenza, con 26 posti letto, per poi passare alla terapia intensiva.

Qui trattiamo 2000 ricoveri all’anno di pazienti con situazioni acutissime come l’infarto, ma anche situazioni croniche come lo scompenso cardiaco e la gestione delle varie metodiche interventistiche” spiega Mantovan, presentandoci anche il personale.

Un corridoio ci porta poi al day hospital cardiologico: “Qui prepariamo i pazienti per le procedure elettive, poi vengono ricoverati per un paio di giorni per sottoporsi agli interventi programmati, tra i quali ci sono anche le angioplastiche e le installazioni di pacemaker”.

Passiamo accanto all’unità coronarica e al laboratorio di elettrofisiologia, per poi fermarci davanti a dove avvengono le procedure di aritmologia avanzata, fiore all’occhiello del reparto: “Qui ci sono cinque letti di terapia intensiva, poi delle stanze di terapia semintensiva che consentono di affrontare la criticità di un paziente con, per esempio, un infarto miocardico acuto. Insomma, qui possiamo affrontare il 99,9% di tutte le patologie cardiache. Solo in rarissimi casi si vanno a fare interventi di cardiochirurgia, che vengono effettuati altrove”.

Al reparto di Conegliano, il polo angiografico, che comprende la sala di emodinamica e la sala di angiografia della radiologia interventistico, consentono inoltre una interventistica vascolare di alto livello. Per ultimi, visitiamo gli ambulatori: ve ne sono nove, dove ogni anno medici e infermieri eseguono appunto ben 25mila prestazioni. In questo reparto esiste anche un sistema di telemedicina, che consente ai medici di essere interconnessi con le conoscenze cardiologiche di tutto il mondo.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts