Le dolci “fugasse” di Caerano cotte in un forno dell’Ottocento. La tradizione delle nonne Adaira ed Elda continua grazie a Luisa

Come per ogni festività, anche il periodo pasquale ha le sue tradizioni che vengono declinate in modo differente nei diversi territori.

A Caerano di San Marco, per esempio, nei giorni che precedono la Santa Pasqua alcune famiglie del paese sfornano le tradizionali focacce venete, le “fugasse”, in un clima di festa che coinvolge familiari e amici.

A raccontarci la loro storia è il dottor Flavio Polloni, psicoterapeuta caeranese.

“Dopo nonna Adaira e nonna Elda Mazzoccato – racconta Polloni – la tradizione continua grazie a Luisa. Il vecchio forno ottocentesco, oggi restaurato, continua a sfornare dolci e suadenti fugasse, dal profumo unico e inebriante, che presagiscono l’arrivo della primavera ma soprattutto della Santa Pasqua. La ricetta, tramandata e tenuta segreta nel corso degli anni, si è venuta ad arricchire di nuove fragranze rimanendo però sempre fedele alla tradizione. Il rito della preparazione inizia all’alba con gli impasti tutti rigorosamente manuali e gli ingredienti di casa, eccetto, ovviamente, lo zucchero”.

“L’accensione del fuoco nel forno ci porta ai secoli passati – conclude – Tutto è manuale, e come una volta la temperatura viene misurata con la carta velina: se non si brucia si può infornare. Alla fine, dopo circa un’ora di cottura, ecco che arrivano dal forno profumi e fragranze per la gioia della signora Luisa e degli astanti! Alla fine, il pensiero corre ai fortunati che potranno degustare questo ‘frutto della passione’ risorgendo, si fa per dire, il giorno di Pasquetta con una buonissima fetta di focaccia e, perché no, con un buon bicchiere di Prosecco! Possibilmente di casa per uno sposalizio ideale”.

Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it)
(Foto: per concessione del dottor Flavio Polloni).
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