Quasi 200 mila euro per un progetto che mira a far diventare Vittorio Veneto al centro di un territorio, fuori dalle rotte principali del turismo da Venezia o Verona per intenderci, che faccia del turismo il volano valorizzatore del patrimonio storico e culturale che esiste ed è dinamico e vivace anche nell’entroterra trevigiano nel pieno della zona patrimonio dell’umanità.
Si chiama “Local Flavours” turismo autentico basato sulle realtà culturali locali. È stato presentato questa mattina dal sindaco Miatto con l’europarlamentare Gianantonio Da Re e gli assessori al sociale Antonella Caldart e alla Cultura Antonella Uliana, ma da un paio di giorni è in atto il Meeting Kick Off, il calcio d’avvio del progetto con la presenza di una trentina di giovani tecnici e operativi da otto paesi europei, nella sala civica del Museo della Battaglia.
Si parte dal presupposto che i principali centri di attrazione turistica europei stanno emergendo come siti di fama internazionale, concentrando su di essi visitatori e servizi, e questo può portare da un lato all’abbandono dei siti culturali minori e dall’altro all’insostenibilità dei luoghi in cui insistono le attrazioni più visitate.
Quindi rafforzando le realtà culturali e turistiche meno famose, o situate in luoghi periferici, mediante la valorizzazione del loro patrimonio culturale, c’è modo di fare crescere economicamente il territorio e preservare il patrimonio culturale e ambientale.
Come? Offrendo alle città medio-piccole, dotate di un patrimonio culturale ricco ma sottovalutato o “oscurato” da grandi attrattori turistici siti nelle immediate vicinanze nuove “esperienze turistiche”, uniche e autentiche: stili di vita degli abitanti locali, storia locale e tradizioni, artigianato e i costumi devono essere più facilmente accessibili per il nuovo tipo di turista o visitatore, e ciò richiede nuovi metodi e nuovi approcci di valorizzazione e marketing territoriale.
Il progetto triennale punta ora a migliorare gli strumenti a sostegno della valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale delle città di piccole e medie dimensioni con un portafoglio culturale potenzialmente attraente, ma sottodimensionato e sottovalutato, attraverso lo sviluppo e l’applicazione una metodologia analitica (Kraft Index) con l’obiettivo di sviluppare nuove metodologie operative scientifiche e non basate su sensazioni, anche storicamente collaudate, per esplorare, classificare e valutare il portafoglio locale e il potenziale del patrimonio culturale esistente contribuendo alla creazione di destinazioni turistiche attraenti e autentiche capaci di offrire ai turisti esperienze di vita e di cultura, coinvolgendo attivamente la popolazione.
E infine migliorare anche gli attuali strumenti di pianificazione strategica in ambito turistico. I partner del progetto che ha visto Vittorio Veneto partecipare al bando ed avere le caratteristiche ideali, sono soggetti di altre otto nazioni: capofila è l’ungherese Iask – Institute for Advanced Studies (Hu); quindi la rumena Harghita, l’olandese Hertogenbosch, l’irlandese Waterford City, la finlandese Savonlinna, la lettone Riga, l’ungherese Institute for Tourism, e con Vittorio Veneto l’Università di Bologna.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Vittorio Veneto).
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