Tinture naturali al caffè per i nuovi prodotti del Lanificio Bottoli: i fondi della Dersut per tonalità “sostenibili” su coperte e plaid

Alle porte di Serravalle, nelle stanze del lanificio Bottoli, il signor Roberto e suo figlio Ettore mostrano per la prima volta al pubblico un campione di una coperta a tintura naturale, punto d’incontro tra il mondo dei tessuti e quello del caffè.

Le calde tonalità dei dettagli della coperta, infatti, non sono l’effetto di un processo di tintura chimica, ma dell’azione colorante di una soluzione fatta di acqua e di fondi del caffè.

L’idea dei Bottoli, presentata la prima volta a Milano in occasione della fiera Milano Unica, intuisce le nuove esigenze del mercato che, in questo settore come negli altri, mira alla sostenibilità ambientale, alla riduzione dell’inquinamento e a creare delle nuove sinergie che favoriscano l’ottimizzazione delle risorse, anche a livello locale.

Anche il settore del fashion guarda alle così dette “regole dell’ESG” (ovvero “enviromental social and governance”) come sinonimo di lungimiranza e i consumatori, specialmente all’estero, premiano queste attenzioni.

“È nato un nuovo prodotto che intercetta le più recenti esigenze del mercato e dà all’abbigliamento un contributo forte a sostenere questa tendenza – spiega Roberto Bottoli, togliendo il coperchio all’elegante packaging del nuovo modello di coperta, – Siamo innovatori da tanti anni, ci è sempre piaciuto trovare nuove soluzioni, specie quando si tratta di tinture naturali che non producono inquinamento”.

Il processo di tintura appare come piuttosto semplice, ma la fase di sperimentazione ha presentato anche qualche difficoltà, superata dalla Bottoli entro le tempistiche che l’esigente mondo del fashion permette: la distillazione dell’acqua rispetto alla quantità di concentrato e i tempi di immersione nelle vasche di tintura, in particolare, sono determinanti per la tonalità della fibra.

Come partner in questo processo di sviluppo, Bottoli ha scelto Dersut, creando un legame non solo tra due settori ma anche tra due eccellenze del territorio, che cooperano insieme per trovare soluzioni di sostenibilità e innovazione: l’azienda di caffè della città del Cima, infatti, si occuperà di raccogliere i fondi dalle caffetterie limitrofe per poi consegnarle alla Bottoli.

Una filosofia a chilometro zero che, tra le altre cose, valorizza il made in Italy e più nello specifico il made in Veneto, “proteggendolo” dall’aggressiva competitività dei mercati emergenti del tessuto, come la Turchia e la Cina.

“Quest’anno in fiera a Milano abbiamo portato l’idea di utilizzare i fondi del caffè, – spiega Bottoli – La moda ha tempi veloci, in genere dopo la progettazione la produzione inizia entro un anno, così abbiamo pensato di sviluppare delle coperte e dei plaid con queste nuove tinture, agevolando anche il comfort di chi le indossa. E poi, – aggiunge – il caffè fa parte dei vizi della vita e ai fruitori quest’idea è piaciuta”. Il fattore che caratterizza il risultato finale, secondo Bottoli, è anche estetico, in quanto il caffè è in grado a dare una tonalità fascinosa e originale.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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