Sono passati cinquant’anni ormai da quel lontano 11 marzo 1967 quando un bimotore della compagnia Aeralpi, partito da Venezia con destinazione Cortina d’Ampezzo, si schiantò ai piedi del Visentin a causa della nebbia.
Ai comandi c’era il pilota Mario Bignetti e il secondo pilota Giovanni Jalla. L’aereo era partito da Milano con 17 persone (la gran parte scese nello scalo di Venezia) per poi proseguire con i rimanenti passeggeri Aldo Tait, Gino Bogliati e l’attore Gastone Bettanini. Sopra Vittorio Veneto una nebbia fittissima impose al pilota di interrompere il volo, ma la virata improvvisa verso sinistra fu fatale perché di fronte c’era la parete del Visentin.
Gianpietro Paier allora aveva 16 anni e ricorda perfettamente gli ultimi istanti del volo. “Sentii i motori dell’aereo salire di giri all’impazzata, poi un boato risuonò in Val Lapisina, capimmo che era successo qualcosa di grave. Raggiunsi il luogo del disastro insieme ad alcuni miei compaesani, arrampicandomi tra gli alberi sui ripidi pendii del Colét de Concanin. L’aereo aveva la carlinga accartocciata e un’ala spezzata. Uno dei due piloti era all’esterno esanime, le altre persone ancora legate ai seggiolini con la cintura di sicurezza. Fu una scena agghiacciante che non ho mai dimenticato”.
L’unico superstite fu Gastone Bettanini, attore romano che interpretò la parte di “Carlon” nel film con Alberto Sordi “Il Vedovo” diretto da Dino Risi (1959). Aldo Tait, uno dei passeggeri deceduti nella sciagura, fu un pilota bellunese, famoso per essere stato l’aiutante di volo del duca Amedeo di Savoia e più tardi per aver condotto Papa Paolo VI a New York il 4 ottobre 1965 a bordo di un DC-8 dell’Alitalia.
Sabato 11 marzo 2017 si è svolta una piccola cerimonia per il 50esimo anniversario della tragedia. La Pro Loco ed alcuni abitanti della Val Lapisina hanno deposto una corona di alloro e mazzetti di fiori nel luogo del disastro, dove oggi sorge un cippo poco distante dalla località Concanin. Con l’occasione è stata letta la poesia “Il Cielo” composta appositamente dal poeta scrittore Federico Faido di Conegliano. Un piccolo gesto per non far dimenticare un triste capitolo della storia dell’aviazione in Veneto.
(Fonte: Giovanni Carraro © Qdpnews.it).
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