Storia di una dinastia di tipografi: presentato ieri sera il volume di Giampaolo Zagonel sulla vicenda della famiglia Cagnani

Ben quindici anni di lavoro per ricostruire la storia una dinastia di stampatori: è il tempo che Giampaolo Zagonel ha impiegato per delineare la vicenda della famiglia Cagnani, nome di spicco della tipografia italiana che si è distinta nel panorama del settore per ben due secoli a partire dal Settecento, tra Ceneda (1710-1861), Conegliano (1837-1910) e Pieve di Soligo (1882-1910).

Tre capitoli di storia che Zagonel ha ricostruito nel suo volume “Annali dei tipografi Cagnani”, presentato ieri sera, sabato 29 aprile, alla biblioteca civica di Vittorio Veneto, in piazza Giovanni Paolo I, con la presentazione di Giovanni Tomasi. Zagonel ha spiegato alla platea i vari passaggi fatti nella sua attività di ricerca e le difficoltà incontrate in questi anni di lavoro e di consultazione del materiale conservato nei vari archivi comunali e diocesani.

Un lavoro di ricerca e di ricostruzione documentaria che Zagonel ha condotto con la compilazione di migliaia di schede, inserendo in bibliografia vari nominativi dei libri trovati, con l’indicazione del nome dell’autore (se disponibile), il numero di pagine e la loro collocazione.

L’opera contiene anche annotazioni riguardanti l’anno di nascita dei personaggi più illustri emersi nel corso della ricerca, un dettaglio recuperato tra archivi parrocchiali e, all’occorrenza, lapidi di cimitero (a Conegliano, ad esempio, con le due guerre era andata distrutta gran parte degli archivi parrocchiali).

Una storia iniziata nel Settecento, quando la famiglia avviò un’attività che proseguirà poi per sei generazioni, acquisendo nel tempo esperienza nel settore. Inizialmente, infatti, come riportato da Zagonel, la stampa veniva realizzata su una carta non di elevata qualità e con caratteri non eccezionali ma poi, verso il 1740, le cose iniziarono ad assumere una piega differente, con l’introduzione di fregi particolari e un evidente miglioramento qualitativo del prodotto, con l’apice della cosiddetta “bella stampa” riconosciuto tra il 1770 e il 1780.

Il pubblico di sabato sera in biblioteca

Oltre all’esperienza cenedese, i Cagnani furono attivi anche nel Coneglianese, dal 1837 al 1900, in un periodo storico in cui la città del Cima fu protagonista di uno sviluppo economico e vitivinicolo rilevante. Proprio in questa città, la famiglia di tipografi si fece conoscere, ad esempio, per la stampa della prima monografia dedicata al pittore Cima da Conegliano, uscita negli anni novanta dell’Ottocento.

Ma del periodo coneglianese è rimasto inoltre conservato un gran numero di opuscoli e di libri. Nel Pievigino, invece, i Cagnani operarono dal 1882 al 1910, ovvero fino a dieci anni prima della morte del patron Domenico Cagnani.

In quella parentesi pievigina, l’attenzione degli stampatori fu rivolta specialmente alla stampa di opuscoli. Un volume, quello di Zagonel, sostanzialmente dedicato a un capitolo importante della storia dell’editoria cenedese e veneta, con una carrellata di informazioni riguardanti una famiglia che seppe diffondere cultura anche al di fuori della propria zona di origine.

Poi l’avvento del progresso tecnologico consentì ad altre famiglie di stampatori di fare un vero e proprio sorpasso sui Cagnani ma, nonostante tutto, il nome di questi ultimi è destinato a rimanere impresso nella storia della stampa.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it)
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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