L’origine dei cognomi insieme a Giovanni Tomasi. La categoria degli “onomastici”: maschili, femminili o… dispregiativi

A chi non è venuta la curiosità di sapere da cosa deriva il proprio cognome? (vedi articolo) Chi ne ha uno proveniente da un nome proprio, per esempio, rientra nella categoria dei cognomi “onomastici”.

A spiegarlo è il medico umanista Giovanni Tomasi: “Quelli che si definiscono “onomastici” derivano dal nome proprio del capostipite: in maggioranza maschili, ne esistono anche di femminili, quando ricordano una donna di particolare importanza o una vedova che ha cresciuto sola i propri figli”.

A Vittorio Veneto per esempio di femminili ce ne sono parecchi: Della Giustina, Della Libera, Dell’Antonia, Della Coletta, Uliana o Zanette sono solo alcuni dei più frequenti.

Anche gli onomastici maschili sono numerosi in questa zona: tra i più diffusi in passato c’era Giovanne, che in dialetto è Duane o Ian, che diventa Zan o Zane quando viene registrato in una lingua più colta dai parroci (in veneziano o trevigiano) o dai notai (e quindi in latino).

“È così che oggi si ritrovano molti Zan, De Zan, Da Zan, oppure Zane, ma se il capostipite Zan era di grande statura diventava Zanon, così come Zanin o Zanet se era invece di corporatura minuta” spiega l’esperto.

Tomasi svela anche la curiosità delle forme dispregiative: se infatti viene tramandato con quest’accezione, il cognome Zan diventa Zanatta, “in questo caso tra l’altro è al femminile perché nel nostro dialetto il dispregiativo si forma col suffisso -AT o -AZ” conferma.

Esistono poi anche cognomi composti come Zandegiacomo, cioè Giovanni di Giacomo, Zamuner, ovvero Giovanni mugnaio, che nella bassa veneta diventa Zamunaro.

Chi conosce la materia sa che ci sono cognomi più intuibili di altri, come Polo o De Polo che derivano da Paolo, Pin o Pini che derivano da Giuseppino mentre altri sono decisamente meno riconoscibili: un esempio è Marchiori, che deriva dal dialettale Marciò che a sua volta proviene da Melchiorre, o i vari derivati di Iacopo. Si parlerà quindi di Iacobet, che si riduce in Bet se il capostipite era minuto, con le varianti di Bin- Bini, oppure dispregiativo come Iacobaz e quindi Baz che diventa oggi Bazzo. 

“Non è sempre facilmente riconoscibile a prima vista l’origine dei cognomi onomastici – conferma Tomasi – bisogna prima fare delle ricerche genealogiche di un certo tipo, cosa peraltro piuttosto insidiosa”.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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