o, il 29, il 30 e il 31, che vengono chiamati “Giorni della Merla” già da diversi secoli. Ma oltre a questi detti più comuni e con radici storiche antiche, come spesso accade in Italia, questa tradizione ha preso i colori dei luoghi dov’è stata rispettata e oggi esistono molte altre varianti “regionali” o addirittura provinciali.
In Friuli i contadini valutavano i loro investimenti in termini di piantagioni e raccolto sulla base delle caratteristiche di queste tre giornate. Tra Forlì e Cesena, così come nella Maremma, è tradizione dire che i merli fossero tutti bianchi in origine: ingannati da un bel sole invernale, gli uccelli sarebbero usciti dal loro nido, per poi rifugiarsi in un camino per non congelare e diventando per questo completamente neri.
Secondo alcuni meteorologi italiani un fondamento di verità in questa premonizione potrebbe esistere per motivi climatici legati allo spostamento delle correnti. Occorre tuttavia considerare come il cambiamento climatico in atto impatterà anche su questa costante.
L’ornitologo William Warde Fowler dedicò una ricerca a questo tema, supponendo che i giorni della merla e i giorni della vecchia (29, 30 e 31 marzo) potrebbero corrispondere per via dell’incongruenza tra il nostro calendario e quello di Romolo.
Potremmo quindi dire che per i latini l’anno solare iniziava a Martius, che corrisponderebbe oggi al nostro gennaio. Sarebbe quindi da chiedersi: chi è che in questi secoli ha sbagliato i conti?
Nel frattempo, gli esperti di Meteo Bassano e Pedemontana del Grappa segnalano, con un’attendibilità del 90 per cento, per domenica e lunedì due giorni di bel tempo con cieli sereni o poco nuvolosi, con un po’ di nebbia al mattino e gelate anche in pianura. Per martedì, con un’attendibilità del 75 per cento, il nostro meteo locale prevede vento di Foehn da nord, ma nelle zone a sud est dovrebbe persistere il bel tempo. Nonostante il sole si consiglia comunque ai merli, bianchi o neri, di rimanere al coperto.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it)
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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