Il ragno violino sta facendo discutere in questi giorni. A Roma i farmacisti parlano di casi di morsi in aumento, specialmente in alcune zone della città, da parte di questo aracnide.
L’animale, nome scientifico Loxosceles rufescens, è una specie notturna e di giorno si posizione principalmente in luoghi bui come fessure dei muri, battiscopa oppure fra oggetti – spesso di materiale tessile – accumulati in angoli poco frequentati della casa. Nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono con un arrossamento cutaneo, più raramente la lesione diventa una piaga che necessita di cure specifiche.
La specie è nativa dell’area mediterranea, in particolare dall’Europa meridionale e dal Nord Africa fino all’Iran; per quanto riguarda l’Europa, la sua presenza è attestata nella penisola iberica, in Francia, Croazia, Grecia e Turchia e in Italia è segnalata in tutto il territorio nazionale, incluso anche il Veneto.
Come affermato da Aracnofilia (Associazione italiana di Aracnologia), il ragno violino “è tipico della fauna mediterranea, che in Italia è normalmente presente da sempre sia in natura, dove il clima è più favorevole, sia nelle abitazioni.
Non è una specie alloctona: stando le attuali conoscenze la sua presenza sul territorio non è in espansione e risulta documentata da oltre 100 anni. Essendo un ragno dall’aspetto abbastanza modesto però, di solito non desta particolare attenzione e non viene notato risultando quindi “nuovo” per chi lo incontra per la prima volta.
Il ragno violino è di piccole dimensioni, non supera i 9 mm di corpo e può raggiungere al massimo i 4–5 cm considerando anche le zampe. È di colore marrone-giallastro piuttosto uniforme, fatta eccezione per una macchia sul prosoma che ricorda la sagoma di un violino.
Si tratta di una specie notturna: durante il giorno sta generalmente rintanato nelle fessure dei muri, dietro a quadri, infissi, mobili, battiscopa oppure oggetti, come detto precedentemente, spesso di materiale tessile accumulati in angoli poco frequentati dell’abitazione.
Parliamo di un ragno molto timido e per nulla aggressivo, che predilige la fuga ove possibile, i morsi sono più probabili nel caso in cui si rifugiasse all’interno di scarpe o vestiti e venisse successivamente schiacciato.
Il suo morso è indolore e questo spesso porta ad accorgersi di quanto successo solo in un secondo momento, quando l’infiammazione è già in atto, dopo circa 24/48 ore.
Nella maggioranza dei casi il morso si risolve a livello cutaneo con un arrossamento dell’area interessata, ed eventualmente una piccola lesione cutanea che fatica a rimarginarsi – secondo Aracnofilia – In casi più rari invece la lesione necrotica può diventare di dimensioni più importanti, necessitando così di cure specifiche, atte anche ad evitare infezioni successive.
In caso di morso accertato è sempre opportuno avere il parere di un Centro Antiveleni. Se possibile, è meglio conservare e/o fotografare l’animale che ci ha morso, per avere una sicura identificazione e poter agire nella maniera più opportuna.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it)
(Foto: Wikipedia).
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