Psicologia è una parola composta da due termini della lingua greca: psiche e logos = la conoscenza dell’anima. La parola psiche è molto interessante perché era altrimenti associata al significato di mente così come di respiro.
Dunque la Psicologia secondo l’origine etimologica più antica rappresenterebbe una conoscenza in grado di indagare l’anima, la mente ed il respiro. Il respiro può rappresentare sia il corpo in generale essendo una funzione fisiologica sia il respiro in senso stretto in quando frequenza ritmo e ampiezza. Infatti un respiro corto e frequente può indicare uno stato di agitazione o ansia mentre una frequenza lunga a profonda è indicatore di uno stato rilassato e di quiete. Stando aderenti alle parole, si deduce che la autentica natura della psicologia sia indagare tre aspetti di un unico oggetto che in questo caso è la persona composta di corpo mente e forse anche di anima.
Sul concetto di anima lascerò al lettore la libertà di attribuire la propria personale credenza spirituale mentre su corpo e mente e sulla loro reciproca relazione desidero proporre una riflessione. Grazie al corpo è possibile muoversi, lavorare e fare esperienze di piacere e dolore. Grazie alla mente possiamo entrare in relazione, comprendere, giudicare, imparare. La mente può sbagliare nel senso che si possono fare cattive scelte e per questo provare sofferenza, dispiacere ed altre emozioni dolorose.
Quando si fa esperienza di emozioni dolorose, è la mente che soffre oppure è il corpo che percepisce la forza dirompente di tali emozioni? Vi svelerò un segreto: le emozioni che spesso vengono collegate all’organo dell’amore situato al centro del nostro petto sono frutto di processi neurologici, chimici e ormonali che coinvolgono diverse aree del cervello.
Generalizzando possiamo dire che le emozioni prendono forma e forza nella nostra mente, sebbene moltissime persone affermino di percepirle in varie parti del corpo. Avete mai sentito espressioni del tipo: farfalle nello stomaco quando si è innamorati oppure stretta al petto quando si è in ansia? Si tratta di risposte nel corpo ad emozioni che nascono e vivono nel cervello.
Attenzione, non sto dicendo che le emozioni siano delle idee ma si muovono in aree del cervello dove trovano origine anche i pensieri e i ragionamenti. Immaginatevi il cervello come un condominio pieno di diversi appartamenti: ogni emozione e pensiero ha il suo spazio, come stanze separate all’interno di questo edificio. Le emozioni sono come coinquilini che abitano in certi appartamenti, mentre i pensieri risiedono in altri.
Ogni emozione ha la sua stanza, arredata con le sue peculiarità, e i pensieri hanno i loro spazi per prendere decisioni e riflettere. Così come i residenti del condominio, le emozioni e i pensieri possono interagire tra di loro, ma ognuno ha la propria area dove risiede e dove può influenzare gli altri coinquilini. Alcuni giorni, le emozioni potrebbero essere più rumorose e occupare la maggior parte dello spazio, mentre altre volte i pensieri potrebbero prendere il controllo e governare il condominio con le loro decisioni razionali.
In questo modo, il cervello diventa un ambiente complesso, dove emozioni e pensieri convivono, influenzandosi reciprocamente pur mantenendo spazi distinti e separati. Per vivere la vita che si desidera e si sogna è importantissimo organizzare e gestire il proprio condominio.
Lasciare entrare ogni desiderio che suoni il campanello di ingresso oppure dare alloggi solo a determinate emozioni negative darà uno specifico indirizzo alla vita del condominio stesso. Ignorare e lasciar ignorati inquilini che provano emozioni forti e dolorose oppure sono incastrati nei loro pensieri e problemi non può rappresentare una strategia che punta alla qualità della vita.
Ricorda: “Chiedere aiuto non è segno di debolezza ma di coraggio e consapevolezza della propria umanità”.
(Fonte, foto e video: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
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