Lo definiscono “alpinista merendero” sul Monte Rosa, ma è l’ambassador Scarpa Nims Purja, recordman sul K2 in inverno

Scarpe da trail running ai piedi, pinocchietti, occhiali da sole e un’espressione non certo affaticata: è stata la tanto criticata immagine postata sui social da un “certo” Nirmal Purja, immortalato sul Monte Rosa (quota 4556 metri) e ripostata qua e là in vari gruppi come esempio dell’inadeguatezza in montagna.

Come spesso succede in questi casi, il popolo del web ha dato del proprio peggio, senza rendersi conto che sotto gli occhiali da sole e lo sguardo soddisfatto c’era qualcuno che, in effetti, avrebbe potuto scalare il Monte Rosa anche con gli infradito.

Nei commenti (tanti che la notizia ha fatto rapidamente il giro del web) lo definiscono “merendero”, lo accusano di mettere a rischio gli eventuali soccorritori, ma poi c’è anche chi addirittura tira in ballo la Marmolada anche se con la questione dell’attrezzatura non c’entra niente. Un’ondata di ira gettata sulla tastiera da chi si dice conoscitore della montagna.

Peccato che Nirmal Purja sia uno dei più grandi alpinisti himalayani, recordman sugli ottomila metri, ambasciatore del brand asolano Scarpa. Recentemente, il 7 dicembre 2020, ha conquistato la vetta del K2 in inverno, un record assoluto per la seconda montagna più alta al mondo ma secondo molti anche la più pericolosa.

Ha guidato intere cordate di escursionisti nei luoghi in alta quota più reconditi e pericolosi della terra, non senza rischiare la vita più di qualche volta. A queste critiche, sui quotidiani nazionali, Purja ha risposto scherzando.

C’è da dire che sono tanti ogni anno i casi in cui il Soccorso alpino, anche qui in Veneto, interviene in montagna in seguito a un’erronea valutazione delle proprie capacità fisiche o per una scelta sbagliata nell’attrezzatura da portare con sé: la raccomandazione di non trascurare la propria sicurezza è soggettiva ma potrebbe valere anche per gli esperti.

Parlando di alpinismo e trovandosi davanti all’esperienza di Purja, però, dopo averlo perlomeno riconosciuto, è meglio far valere il detto “un bel tacer non fu mai scritto”.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it)
(Foto: IG Nims Purja).
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