“Mi ricordo i funerali di Francesco Baracca a Quinto di Treviso”. Il racconto dell’ultima testimone dopo un secolo

Sono sempre sentite e partecipate le commemorazioni che si celebrano ogni anno per ricordare l’aviatore Francesco Baracca, caduto nel 1918 sul Montello mentre era a bordo del suo velivolo.

La sua storia è nota ma c’è un aneddoto che riguarda i suoi funerali che in pochi ricordano: le esequie, infatti, si sono tenute sia a Quinto di Treviso, poco lontano dal fronte, sia a Lugo di Romagna, dove il pilota era nato e dove è oggi sepolto.

Una testimone oculare dei funerali di Quinto è arrivata fino ai giorni nostri e pochi anni fa ricordava ancora la cerimonia: “Quando ero profuga a Quinto Baracca è stato ucciso sul Montello. Il funerale lo hanno fatto a Quinto ed io ho visto la cerimonia dove c’era tanta gente”.

A ripercorrere quei momenti era Virginia Baggio, nata ad Arcade nel 1905 e scomparsa ultracentenaria qualche anno fa. I suoi ricordi partivano dall’autunno del 1917 quando con la sua famiglia dovette sfollare a Milano, “in via del Pozzo, n. 1” come era solita ripetere con incredibile precisione. Il fronte si era ormai spostato sul Piave dopo la rotta di Caporetto e vivere in prossimità della zona dove si combatteva era divenuto impossibile.

“Mio papà lavorava per il governo, era mugnaio e lavorava a Castelfranco. Un giorno era avvilito e un capitano gli chiese come mai fosse avvilito. Mio padre rispose che la sua famiglia era lontana. Così siamo tornati da Milano a Quinto di Treviso”.

Una volta ritornata in Veneto la signora Virginia vide la guerra dalla retrovia, con un continuo passaggio di truppe, armi, rifornimenti ecc. E sentì le storie di guerra come quella di Francesco Baracca, aviatore italiano entrato nella leggenda per le sue gesta durante il primo Conflitto mondiale.

Nel giugno del 1918 la guerra era ormai ad una svolta. L’esercito austro-ungarico tentò un’ultima offensiva sul Piave ma gli italiani resistettero, facendo uso anche dell’aviazione. Proprio in quei giorni Baracca, nel corso di un volo sul Montello, precipitò e morì.

A distanza di oltre un secolo ancora non è nota la causa della caduta ma la sua leggenda non è stata scalfita dal passare del tempo. I funerali furono dunque allestiti una prima volta a Quinto di Treviso mentre in seguito la salma fu trasportata a Lugo di Romagna, città natale dell’aviatore, dove ebbe una seconda cerimonia e, infine, la sepoltura.

La signora Virginia ricordava così le esequie a cui assistette da bambina: “C’era il suo attendente ed il cavallo dietro la bara, c’era tanta gente al funerale, c’erano anche generali”.

Dopo qualche mese la guerra finì e dei Comuni a ridosso del Piave non rimase in piedi quasi nulla. Di quei fatti che hanno segnato la storia ci restano oggi il monumento a Baracca, edificato a Nervesa della Battaglia, e poche memorie come quelle della signora Virginia Baggio.

I suoi ricordi nella versione completa sono trascritti nel libro “Gli ultimi. I ricordi dei testimoni viventi della prima guerra mondiale a cent’anni dalla fine”, Tracciati Editore.

(Fonte: Andrea Benato).
(Foto e video: Andrea Benato).
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