Colfosco, la preziosa lapide custodita da Perin andrà alla parrocchia di Farra di Soligo: il primo martire citato ne è il patrono

Una lapide, riportante i nomi di alcuni santi martiri e riconducibile, per ipotesi, alla grande storia di Santa Maria di Lovadina, è stata custodita per quasi vent’anni nei magazzini dell’imprenditore Diotisalvi Perin, titolare della Perin Generators: da oggi, col parere positivo della Sovrintendenza, verrà destinata alla parrocchia di Farra di Soligo e sarà custodita da don Brunone De Toffol.

Da un appassionato di storia a un altro, la scelta è ricaduta su Farra perché il primo santo riportato nelle iscrizioni è proprio il suo patrono, ovvero Santo Stefano. 

La storia di questa pesante targa, probabilmente affissa su una parete di un edificio religioso in prossimità di una cripta, nasconde un passato certamente illustre, poiché le iscrizioni sulla sua superficie ricondurrebbero logicamente alla vicinanza con altre reliquie appartenenti ai personaggi che vi sono descritti.

A ritrovarla all’epoca fu Ivan Montesel, che durante alcuni scavi si accorse di questa particolare tavola di pietra nella zona così detta “del Gabbiano” e la consegnò subito al signor Perin.

È proprio a Montesel che viene rivolto infatti il primo ringraziamento: l’ottima conservazione della lapide, secondo Perin e De Toffol, consentirà di impreziosire la chiesa di Farra di Soligo, segnando anche un nuovo punto d’interesse sulla “cartina turistica-religiosa” del nostro territorio.

“Il ritrovamento di questa lapide nel Piave è un miracolo” afferma Diotisalvi Perin, facendo riferimento anche alle due guerre che il manufatto ha attraversato pressoché indenne.

Il Comitato Piave 2000 aveva redatto assieme allo storico Tarcisio Zanchetta un saggio su Santa Maria di Lovadina, si era impegnato nella divulgazione di contenuti storici riguardanti il Piave e i dintorni e pare quasi impossibile che la tavola sia stata recuperata in queste condizioni. “Per chi crede, la fede è venuta meno in questo periodo e noi dobbiamo ritrovare questo legame con il cristianesimo” continua.

“Il signor Perin mi ha sempre coinvolto nelle sue ricerche ma vent’anni fa non avevo fatto troppo caso a questa possibilità – afferma il parroco – Oltre a esser stata probabilmente affissa davanti a importanti reliquie del tempo, questa tavola di pietra è stata bagnata nelle acque del fiume sacro alla patria nel bel mezzo delle due guerre e anche dopo.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it© riproduzione riservata).
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