San Fior, la chiesa dei Ss.Pietro e Paolo a Castello Roganzuolo, lo scrigno d’arte di Francesco Da Milano

La chiesa dei S. Pietro e Paolo a Castello Roganzuolo è uno scrigno di opere d’arte di Francesco Da Milano posto sulla sommità di un piccolo colle dal quale si gode di un panorama fatto di ulivi e vigneti. Entrando colpisce subito il presbiterio riccamente affrescato. Il visitatore ne viene magicamente attratto e una volta iniziato il percorso visivo non può che rimanere sbalordito dalla fragranza dei colori e dal racconto che si spiega al suo interno.

Nella volta a crociera, divisa in quattro vele trovano posto altrettanti episodi della vita di Cristo, otto medaglioni con i quattro Dottori della Chiesa e il Tetramorfo. La decapitazione di San Giovanni Battista, con l’emblema di S.Marco e S. Gerolamo.

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In primo piano il cadavere, la testa di S.Giovanni sul vassoio di Salomè e la corte che assiste all’esecuzione. Poi i Farisei che presentano a Gesù l’adultera, in due gruppi che si fronteggiano. Gesù alza il dito prima di pronunciare la celeberrima frase. Poi ancora Maddalena che unge i piedi di Cristo. Tutte opere attribuite a Francesco da Milano. Sulle pareti del presbiterio viene narrata la vita di S. Pietro, senza seguire però l’ordine cronologico. La Vocazione di Pietro. Nella zona superiore, la Chiamata di Pietro a capo della Chiesa.

A destra della torre troviamo La Predica di Pietro (un po rovinata) durante la Pentecoste. Sotto viene descritto il Miracolo della Guarigione dello Storpio. Pietro, vestito di blu e giallo mentre la folla si accalca e lo storpio che gli tende il braccio. Sulla parete destra Pietro è rappresentato assieme a S. Paolo mentre indica colui che lo aveva sfidato pretendendo di avere poteri di guarigione superiori a quelli del Santo.

Simon Mago, ritratto con la veste rossa amaranto e sorretto dai demoni si vede sulla torre. La folla con il naso all’insù e il millantatore che precipita ai piedi del Santo che lo ha fatto precipitare per mostrare l’origine diabolica del suo potere.

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La Crocifissione di Pietro è il culmine e dove lo si vede capovolto, come da lui richiesto non ritenendosi degno di morire come Gesù. Sopra il braccio sinistro della croce si vede la decapitazione di San Paolo, contitolare della chiesa. La parete nord rappresenta la visione di Costantino durante la battaglia a Ponte Milvio contro Massenzio. Questo affresco non ha nulla a che fare con la vita di San PIetro se non quello di indicare la via della Chiesa che verrà nei secoli futuri con l’affermazione Cristiana e la libertà di culto.

Una visita che non mancherà di emozionare il visitatore e che ancora una volta lo renderà consapevole dell’immenso patrimonio storico artistico e culturale contenuto in queste “bomboniere” sparse in tutto il territorio che non solo ci rimandano ad episodi salienti della Cristianità, ma ci fanno capire quanto questa vada ad intrecciarsi in maniera imprescindibile con la storia e le radici culturali del mondo contadino e rurale nel quale le chiese, gli oratori e le pievi sono strategicamente collocate.Quasi un monito a ricordare, a non dimenticare chi siamo, da dove veniamo.

Anche nella lettura di questi fantastici affreschi che riempiono l’anima e ci fanno fare un tuffo meraviglioso nel passato ritroviamo un po di noi stessi.

(Fonte e foto: Pio Dal Cin)
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