È vero che l’abito non fa il monaco? Come affrontare al meglio un colloquio di lavoro seguendo il Galateo

Quanto importante è fare bella figura al primo colpo? È vero che la prima impressione è quella che conta?

A spiegare come l’abito, il tono della voce, il saluto e la gestualità siano caratteristiche su cui gli altri si basano per farsi un’idea su di noi, è l’esperta di Galateo Giuliana Meneghetti. 

“Durante un colloquio di lavoro abbiamo solo pochi minuti per far capire chi siamo e renderci interessanti, per di più non è detto che potremo avere una seconda opportunità di fare buona impressione, perciò é importante sapere come comportarsi” inizia Giuliana.

Se l’abito non fa il monaco, è altrettanto vero che presentarsi in maniera adeguata è un ottimo biglietto da visita, quindi occhio al look: “È preferibile optare per un abbigliamento classico, vestendoci in modo semplice ordinato, che risulti professionale, perché ogni eccentricità porta il rischio di venire valutata come poco rispettosa” continua Meneghetti. 

Quali sono poi le accortezze per sostenere al meglio un colloquio? 

Prima di tutto è consigliato arrivare in orario o con cinque minuti di anticipo: attenzione che troppo anticipo suggerisce una personalità ansiosa.

Spegnere il cellulare e informarsi sull’azienda prima del colloquio: è indispensabile per comprenderne i principi base e la filosofia.

Prepararsi a illustrare il proprio curriculum: “È meglio averne una copia stampata da consegnare al momento dell’appuntamento anche se l’abbiamo già inviato online – precisa Meneghetti – accompagnata anche dalla lettera di presentazione rigorosamente firmata“.

Durante il colloquio poi è bene ricordarsi il nome di chi ci sta esaminando, mostrandoci cortesi e disponibili, senza scadere nella saccenza o confidenzialità. Nonostante siamo sotto esame, dobbiamo impegnarci per raccontarci in modo sintetico ma esauriente, ascoltando attentamente e guardando in viso il nostro interlocutore, controllando la nostra voce e la posizione del corpo: “Mai accavallare le gambe, mentre le mani devono stare in mostra” sottolinea Giuliana Meneghetti, precisando che si può parlare di aspetti economici solo dopo aver ricevuto un’offerta.

Quali sono ora le cose da non fare durante un colloquio? 

Certamente è buona educazione salutare evitando il “Salve” e non invadere lo spazio appoggiando sulla scrivania borse, libri, cartelline o altro.

Bandite gomme da masticare, caramelle o sigarette elettroniche, così come giocare meccanicamente con oggetti” prosegue Meneghetti.

Niente bugie o gesti enfatizzati, così come lamentele o critiche verso altri concorrenti o ex datori di lavoro.

È importante insomma dare un’immagine bilanciata di sè, senza ricorrere a scappatoie o furbizie, evitando i conflitti a ogni costo: “Anche davanti a domande che non ci sembrano adeguate, chiariamo con educazione che non riteniamo corretto entrare nei dettagli” specifica Meneghetti.

E i social? Ora che il mondo social fa parte della nostra quotidianità, è doveroso mantenere un profilo adeguato: “Spesso le aziende studiano i loro candidati anche dai profili pubblici, dunque contenuti inappropriati potrebbero presentarci nel modo sbagliato” aggiunge Giuliana.

Importante ricordare infine che il colloquio non termina fino a quando non si esce dalla sede dell’incontro: qualsiasi cosa intendiamo fare finito l’appuntamento dovrà essere rimandata fino al momento in cui o entreremo in macchina o ci allontaneremo sufficientemente dalla struttura; in caso contrario potremmo rischiare di compromettere l’esito dell’incontro.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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