Ha oltre mezzo secolo il dopo-sci “arrivato dalla Luna”: la storia del Moon Boot nato a Montebelluna

Ha ormai oltrepassato il mezzo secolo d’età uno dei prodotti più famosi e longevi al mondo. Il Moon Boot venne realizzato infatti nel 1969, nel distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, su intuizione di Giancarlo Zanatta che, ispirato dalle calzature indossate da Neil Armstrong nella sua prima camminata sulla Luna, ebbe l’intuizione di creare una nuova scarpa leggera e impermeabile, usando materiali come la schiuma di poliuretano e il nylon.

Ed ecco che i Moon Boot sostituiscono le vecchie pedule e diventano i dopo-sci per eccellenza. È un successo straordinario che dura ancora oggi, con 22 milioni di esemplari venduti. Solo 1986, nel mondo, ne vengono venduti un milione di paia dell’innovativo doposci ambidestro e multitaglia.

Il Moon Boot è presente in collezione anche al Moma di New York. Il Louvre di Parigi lo ha annoverato tra i 100 esempi di design innovativo del XX secolo.

“Il Moon Boot – dice Francesca Sfoggia, curatrice del Museo dello Scarpone di Montebelluna -, grazie alla sua praticità ed economicità, sdogana l’utilizzo della scarpa di montagna anche in città”.

In molti lo hanno imitato nel corso del tempo ma, nel 2016, il tribunale di Milano ha sentenziato che il modello è “un’opera creativa dotata di valore artistico, e per questo tutelabile dalla legge sul diritto d’autore contro la contraffazione”.

Oggi la Tecnica Group, che comprende oltre al marchio Moon Boot i marchi Tecnica, Rollerblade, Nordica, Lowa e Blizzard, è guidata dal presidente Alberto Zanatta e ancora da papà Giancarlo. Tutto ebbe inizio nel 1930, quando il papà di Giancarlo, Oreste, aprì un laboratorio a Montebelluna, in cui realizzava scarponi da montagna.

Negli anni Settanta Tecnica, con Giancarlo Zanatta, si distingue nel mondo per la realizzazioni di scarponi da sci, partendo dall’idea innovativa dell’americano Bob Lange che introdusse i materiali plastici. Ma avevano un difetto: l’eccessiva rigidità e scomodità del nuovo materiale, rispetto alla pelle.

“Tecnus” è la soluzione ideata da Zanatta, primo scarpone da sci di plastica a doppia iniezione, con durezze differenti, raggiungendo così comodità e vestibilità. Una tecnologia mutuata da Giancarlo Zanatta da quelle utilizzate da aziende del Torinese che realizzavano stampi plastici per cruscotti e interni delle automobili Fiat.

Oggi Tecnica Group, che ha la sua sede principale a Giavera del Montello, è il più grande produttore europeo di scarpe outdoor, con 11mila punti vendita in settanta Paesi.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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