A Santa Maria in Colle restaurata un’antica e rara meridiana con due metodi di misurazione del tempo, italica e francese

Una rarissima (in Veneto) meridiana “francese” a Santa Maria in Colle, Montebelluna, è tornata al suo antico splendore grazie a una minuziosa opera di restauro. Il manufatto si trova sulla Villa Santina, in via Rampa Frà Anselmino, di fronte alla chiesa di Santa Maria in Colle.

Il ripristino della meridiana, voluto dalla famiglia Abrami, è stato eseguito dal restauratore di Colfosco di Susegana Ivan Ceschin, autore, tra le altre cose, del ripristino della meridiana del campanile del Duomo di Valdobbiadene. Il suo Studio d’Arte è particolarmente specializzato nel restauro di opere d’arte, e oltre a restaurare le meridiane progetta e realizza meridiane personalizzate con l’antica tecnica dell’affresco.

Quella di Santa Maria in Colle – dice Ivan Ceschin – è un prezioso esempio di meridiana con due metodi di misurazione del tempo. Caratteristica molto curiosa che è tipica dell’epoca in cui è stata realizzata, per permettere nella fase di transizione di leggere sia il vecchio sistema orario (ore italiche) che quello ritenuto moderno (detto d’oltralpe)”.

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Nel periodo della restaurazione si tentò di cancellare tutto ciò che aveva portato o imposto Napoleone Bonaparte e per alcuni anni si assistette al ritorno del sistema italico. Il passaggio non avvenne in modo drastico, ma graduale, come testimoniano i numerosi casi di quadranti italici e francesi disegnati l’uno a fianco dell’altro, sulla stessa parete.

Con il Trattato di Campoformio del 1797 Napoleone Bonaparte cedette all’Impero d’Austria le terre appartenenti alla Repubblica di Venezia. Durante la sua occupazione impose il suo metodo di misurazione del tempo, detto d’Oltralpe.

“La meridiana a ore del tramonto – prosegue Ceschin -, dette ore italiche, era un metodo di misurazione in uso nella penisola italica dal 1200, fino alla fine del 1700 imposto dalla Repubblica di Venezia che lo apprese dai popoli che si affacciavano sul Mediterraneo, come Greci, Ebrei e islamici. L’ora corrisponde alla ventiquattresima parte che intercorre tra un tramonto e quello successivo. Nella meridiana a ore della mezzanotte, detta d’Oltralpe, l’ora segnata corrisponde alla ventiquattresima parte tra una mezzanotte e la successiva”.

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“Questo bellissimo esempio che ci hanno lasciato i nostri antenati – conclude Ceschin – racconta la nostra storia. Segna il tempo silenziosamente e lascia un messaggio all’uomo moderno, ricordandogli che è come l’ombra e di vivere intensamente ogni attimo della propria esistenza”.

L’antico orologio solare di Santa Maria in Colle si trova sulla parete sud-est di Villa Santina. Riporta alcune iscrizioni, la data di realizzazione nel 1786, la firma dell’autore e un motto in latino tratto dall’Antico Testamento: “Dies nostri quasi umbra…” che tradotto significa “I nostri giorni sono come l’ombra”. Alla citazione completa mancherebbe “…super terram et nulla est mora” (I nostri giorni sono come ombra sulla terra e non vi è ritardo).

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Ivan Ceschin).
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