L’Osteria al Contadin, dove le rime incontrano il gusto dei piatti di un tempo: la sopa coada e le poesie di Diego

A Combai c’è una trattoria dove si cucina in rima: già osservando la facciata dell’Osteria al Contadin ci si accorge che la sensibilità nei confronti della poesia ha reso il locale differente e riconoscibile sia da chi vive nei dintorni sia da chi visita il borghetto per visitarlo.

In cerca di scorci panoramici ci si può fermare sia per cicchettare sia per cenare o semplicemente per fare due chiacchiere con lui, Diego Stefani, che ha portato avanti questa attività in parallelo con una spensierata passione per la poesia.

Le origini dell’Osteria al Contadin sono antiche: si parla del 1900, quando ancora la gente utilizzava solamente il dialetto e il cibo, pur povero, era il cardine dell’economia e della socialità.

È con il valore del tempo e delle tradizioni, ma anche della natura e del lavoro che realtà come l’azienda agricola Crodi ha intrapreso dapprima la vendita di prodotti a chilometro zero, utilizzandoli successivamente per la realizzazione di menù stagionali.

Diego non si considera un poeta, sebbene abbia scritto centinaia di poesie in dialetto veneto, ma un contadino a cui piace scrivere poesie: un uomo “con le lacrime in scarsela”, ovvero una persona che fa della propria sensibilità un punto di forza e di dialogo con gli altri.

Accompagnato da sua moglie Carla e dalle sue figlie, porta avanti un locale apprezzato anche per la sua convivialità.

Ma oltre alle parole, all’Osteria al Contadin esistono anche i piatti: selvaggina, spiedo e la “sopa coada”, un timballo di piccione che è l’emblema del piatto tipico trevigiano.

Il suo nome richiama la cova, perché il piatto rimane in cottura nel forno per molto tempo e viene poi servito con un brodo. Se un tempo era preparato con gli scarti e le ossa del piccione, oggi per equilibrare il gusto di questa portata viene spesso preparato con il pollo.

Inizialmente non si sa se questo piatto venisse fatto realmente con il piccione, ma quello che è certo che, probabilmente in mancanza di altro, venissero utilizzati tutti gli scarti della lavorazione della carne.

Sebbene il piccione non sia un’alimento molto popolare, sono in molti a recarsi in questo locale di Combai per assaggiarlo e ricordare i piatti semplici di una volta.

Per completare il pasto, dopo le poesie e il timballo, Laura, la figlia di Diego, è preparata per consigliare un abbinamento ideale dei piatti con la giusta bottiglia di vino. Nonostante Combai sia nel cuore della produzione vitivinicola, all’Osteria al Contadin non si trovano soltanto varietà di prosecco ma anche altre tipologie di vino a km 0, in particolare il pregiato Verdiso.

Concludendo con i versi di Diego, “fermiamoci un po’ a pensare cosa noi uomini abbiamo sbagliato, che nella terra siamo una nullità”, l’Osteria al Contadin è un luogo dove oltre a mangiare si può trovare spazio per ragionare sulla propria dimensione in confronto al territorio dove viviamo.

(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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