Ieri il taglio nastro della 63esima Mostra di Col San Martino, la più longeva della Primavera del Prosecco Superiore

È stato il classico taglio del nastro a sancire nel pomeriggio di ieri, sabato 30 marzo 2019, l’apertura della 63esima edizione della Mostra del Valdobbiadene Docg di Col San Martino: la più longeva delle rassegne legate alla Primavera del Prosecco Superiore, nata in paese dall’iniziativa di alcuni amici che con spirito gioioso attendevano le persone all’uscita della chiesa offrendo un buon bicchiere di vino.

Parola d’ordine, territorio. Ma anche paesaggio e lavoro dell’uomo, temi portanti della cruciale attesa in chiave candidatura Unesco delle colline dei 15 Comuni tra Conegliano e Valdobbiadene.

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A crederci con forza la Pro Loco di Col San Martino, ancora una volta alla regia della Mostra, nelle parole del presidente Luciano Stival che nel presentare la nuova edizione aveva definito il riconoscimento come “una questione di tempo” e “una speranza che vibra nei cuori”.

“La missione del nuovo consiglio della Pro Loco – ha spiegato ieri Stival dopo il taglio del nastro – è il territorio. Tutti assieme, anche con il supporto delle altre associazioni, dobbiamo dare il meglio per Col San Martino e per la nostra terra”.

Messaggio sottolineato anche dal sindaco del Comune di Farra di Soligo, Giuseppe Nardi e ribadito dal sindaco di Vidor, Albino Cordiali, in rappresentanza della Provincia di Treviso.

Poi il passaggio carico di emozione nel ricordo del compianto Enrico Giotto a cui è intitolato lo speciale premio per il miglior vino della tradizione, conquistato quest’anno dall’azienda agricola di Omar Recchia e premiato con una scultura realizzata dall’artista del vento, dei papi e del Nobel, Carlo Balljana.

“In passato ci siamo interrogati sul proseguo di questa tipologia di vino – ha proseguito il presidente Luciano Stival – ma abbiamo deciso che questa tradizione deve andare avanti come voleva Enrico”.

All’inaugurazione di ieri, come da tradizione, non è mancato nemmeno il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, grato ai volontari per il costante impegno organizzativo della Mostra.

Qui si intrecciano date fondamentali per il territorio – ha dichiarato Zaia – dai 63 anni della Mostra al 50esimo della denominazione del Conegliano Valdobbiadene, senza dimenticare che la nostra è la strada del vino più antica d’Italia. Il tutto legato dalla figura del contadino che da sempre vive e anima il paesaggio”.

Quindi la nota sulla sostenibilità ambientale. “In questo distretto – ha continuato il governatore del Veneto – ci sono regole che altre zone del vino non si sono date. Il futuro è senza la chimica, ma non possiamo demonizzare il mondo vitivinicolo per principio”.

Per chiudere con un monito legato alla candidatura Unesco sulla quale la Mostra di Col San Martino ha voluto porre l’accento. “Preparatevi. Se andrà tutto bene le presenze turistiche sul territorio decuplicheranno – ha detto Zaia – e non possiamo farci trovare impreparati. La partita Unesco si deciderà a inizio luglio in Azerbaijan: siamo fiduciosi”.

La Mostra sarà aperta fino al prossimo lunedì 22 aprile con tanti appuntamenti consultabili nel sito della Pro Loco di Col San Martino, www.prolococolsanmartino.it.

(Fonte: Gianluca Renosto © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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