Un ponte tra techno e underground. Il duo Pols pronto a “spaccare” ma accusa: “In Italia si è persa la vena old school”

Un progetto che vuole fare da ponte con lo stile underground anni 90 e quello “fresh” attuale, questo è Pols. 

Il duo, composto da Francesco Da Re aka Vincent Vega, originario di Godega di Sant’Urbano, e Paolo Armellin, coneglianese, si focalizza sulla techno ma in realtà raggruppa molte sonorità, per permettere all’ascoltatore di sentirsi “rapito” da un sound nuovo ma con un vena “old school”.

Il project, nato nel 2014, unisce la passione e il lavoro dei due dj e produttori: Vincent, già conosciuto ai più per la collaborazione anche con importanti artisti come Fatboy Slim, Alan Walker e Steve Aoki, per citarne alcuni ,e quella di Paolo, anch’egli dj che ha avuto l’opportunità di cimentarsi nelle capitali europee della techno come Berlino, Amsterdam per apprendere e arricchire ancor di più il proprio bagaglio personale.

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La qualità di certo non manca a Pols, ma è proprio la diversità dei due che dà la possibilità al progetto di rendere originali i propri brani: le sonorità di Vincent, che ha sperimentato diversi sound negli anni mantenendo “inconsapevolmente” la vena “anni 90” della electro, si fondono con le sfumature dark e techno di Paolo creando brani che potrebbero essere la chiave di lettura per chi ama la techno attuale senza tralasciare il mondo “underground”.

“Produciamo, mixiamo e veniamo riconosciuti nel campo della techno – spiegano i due – Il nostro stile possiamo dire che è l’unione delle nostre passioni musicali e delle precedenti esperienze”.

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Sfortunatamente il duo aveva in programma diversi live in giro per il mondo, la situazione Covid ha rallentato il processo di crescita di Pols così come quella di tantissime altre band emergenti: “Purtroppo non ci voleva, anche perchè il nostro sound è molto più apprezzato all’estero che non in Italia”.

“Il nostro Paese ci ha dato magre considerazioni – accusano Vincent e Paolo – Secondo noi qui negli anni si è persa la scena underground ma anche quella vera e propria del club. Eravamo la patria delle discoteche e ora siamo spariti, inoltre, a nostro avviso c’è veramente poco spazio per chi vuole emergere. La cultura musicale in Italia sta pian piano morendo”.

Ma i due non si sono di certo abbattuti e, tuttora, stanno lavorando a diversi brani “esplosivi”, alcuni già usciti, che sono la sintesi di diverse formule musicali: un ponte tra vecchio e nuovo per proiettare Pols assieme alla musica elettronica con rinnovato slancio.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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