Se non ci si è mai chiesti da dove provenga quel furgone bianco o grigio che riporta la scritta “Anteas” su un lato, presente in moltissime aree del trevigiano, sarebbe bene farlo, specie in un momento nel quale i volontari si sono dimostrati una risorsa indispensabile per il Veneto: la sigla Anteas sta per Associazione Nazionale per la Terza Età Attiva e per la Solidarietà ed è il frutto di un’evoluzione che ha avuto origine da una manciata di volenterosi che, per amore della propria comunità e consci della necessità di fornire aiuto alle amministrazioni, si è riunita per organizzare delle attività.
A Possagno e Cavaso questa volontà è nata nel 1987 con la composizione di un gruppo di autoaiuto spontaneo: l’impulso positivo si è subito trasmesso anche alle comunità vicine. Le due associazioni dei due paesi confinanti sono state unificate il 25 novembre 2017.
Nei trent’anni precedenti hanno portato avanti numerose attività: l’assistenza agli ammalati (soprattutto di notte), l’animazione del loro tempo libero, la consegna di pasti a domicilio, l’organizzazione di momenti dedicati all’attività motoria, di soggiorni climatici, e, con l’aumento delle richieste, molto altro ancora.
Negli anni l’associazione ha stipulato vari accordi con le case di riposo, con l’Istituto Cavanis e con altri enti e società: ai volontari di Cavaso è stato chiesto anche di vigilare sulla chiesa di Caniezza e di fare compagnia agli ospiti della Binotto e della Prealpina con attività culturali e intrattenimenti: “Sono stati portati avanti dei corsi specifici per istruire il personale sulla storia millenaria della chiesa, abbiamo istituito un servizio di nonni-vigile e, siccome le amministrazioni non riuscivano a garantire a tutti un trasporto, abbiamo iniziato a farlo noi – spiega il presidente Bruno Salvestrin – Abbiamo iniziato con le nostre auto, poi nel 2013 abbiamo acquistato un furgoncino e più avanti un secondo”.
Attualmente, l’Anteas Volontari Valcavasia ha quattro auto con sponda porta carrozzina e, grazie a una convenzione con l’Ulss 2 Marca Trevigiana, è in grado di dare una mano anche ai ragazzi con disabilità. Per accrescere questo impegno quotidiano alla comunità, è stata ampliata anche la proposta culturale dei volontari, che si ritrovano in una saletta non lontana dal municipio: due le sessioni degli incontri su svariati temi, in primavera e in autunno.
“La speranza – afferma il vicepresidente Giorgio Favero – è quella di coinvolgere sempre più persone che possano aiutare, agendo a favore della nostra comunità”.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it)
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