La chiesa di Santa Maria Assunta di Lentiai è un importantissimo luogo sacro; l’antica pieve era attestata già dal 1204 in diocesi di Ceneda, oggi Vittorio Veneto; è monumento nazionale per il suo patrimonio storico e artistico di profondo significato. In essa trovano spazio opere di grandi pittori come Palma il Giovane, Giovanni da Mel, Luigi Cima, Cesare Vecellio e il grande maestro Tiziano con la sua bottega. Il valore di questa chiesa, collocata al confine settentrionale dell’antica diocesi di Ceneda, è sancito dai richiami iconografici riferiti al vescovo Michele cardinale Dalla Torre (1587- 1586) che seguì personalmente lo sviluppo di questo edificio sacro. La memoria di questo grande pastore è tramandata dall’affresco in controfacciata delle sue insegne che vengono proposte anche da Cesare Vecellio nel soffitto ligneo in corrispondenza della scena della presentazione di Gesù al Tempio, in cui Simeone pare possa aver accolto le sembianze del cardinale Dalla Torre.
Attraversato l’elegante sagrato, si viene accolti dal portale bronzeo realizzato dallo scultore bellunese Franco Fiabane nel 1992, in ricordo di tutti i giovani di Lentiai prematuramente scomparsi. Una danza, un girotondo di ragazzi che si tengono stretti per mano in un cerchio, simbolo di perfezione.
Ai loro piedi i Cavalieri dell’Apocalisse che rappresentano i flagelli che colpiranno il mondo alla fine dei tempi. Al di sopra dei giovani danzanti due scene mettono in dialogo l’Antico e il Nuovo Testamento sul tema della fede e della speranza: il sacrificio di Isacco e la resurrezione di Lazzaro.

In alto, al centro, la luce dell’Amore di Dio; a sinistra San Tiziano Vescovo di Oderzo, patrono della diocesi di Vittorio Veneto e del comune di Borgo Valbelluna e, a destra, i Santi Martiri Vittore e Corona le cui spoglie sono venerate presso il Santuario di Anzù di Feltre. Le mani di chi desidera varcare la soglia si appoggiano alle dita che si stringono di due giovani danzanti, simbolo di unità e di Amore Infinito.
Oltrepassata la porta, Maria accoglie chi a Lei si rivolge in fiduciosa preghiera. Maria è Assunta in cielo al centro del polittico collocato sulla parete di fondo dell’abside, in dialogo con suo Figlio, il Cristo deposto sorretto da angeli. La preghiera rivolta all’Assunta è accompagnata dagli otto santi collocati in otto rispettivi scomparti: Santa Corona, San Vittore, Sant’Antonio Abate, Santa Maria Maddalena, San Giovanni Evangelista, San Paolo, San Pietro e San Tiziano, santo eponimo del grande maestro che lo raffigurò.
Maria stringe il braccio di suo Figlio morto, appoggia la sua guancia alla spalla cadente di Gesù sostenuto da Maria Maddalena, nel Compianto sul Cristo morto di Cesare Vecellio ed esprime tutta la drammaticità della Madre sotto la Croce nella tela la Crocifissione di Palma il Giovane.

Maria è la donna, la madre che ha detto il suo straordinario “Sì”, offrendo Suo figlio per la salvezza di tutta l’umanità. E in questa chiesa la storia di Maria è magistralmente raccontata in navata centrale, sul soffitto ligneo, dall’opera pittorica di Cesare Vecellio. Si tratta di venti tavole che, mediante i Vangeli e gli Apocrifi, dal presbiterio all’ingresso, narrano la vita di Maria, fino alla Sua Assunzione e Incoronazione: Gioacchino cacciato dal tempio, Annuncio ad Anna e Gioacchino, Incontro alla Porta Aurea, nascita di Maria, Presentazione di Maria al tempio, Sposalizio di Maria, Annunciazione, Visitazione, Viaggio a Betlemme, Adorazione dei pastori, Circoncisione, Gesù presentato al Tempio, Adorazione dei magi, Fuga in Egitto, Gesù nel Tempio, Nozze di Cana, Cristo appare alla Madonna, Morte di Maria, Assunzione di Maria, Incoronazione della Vergine.
Maria Assunta in cielo partecipa della vittoria sulla morte di suo figlio Gesù, è segno per noi di speranza e di consolazione e promessa della vita eterna.
(Autore: Paola Brunello)
(Foto e video: Simone Masetto)
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