A pochi passi dalla parrocchiale di San Polo sorge l’antico oratorio della Caminada, luogo di apparizione mariana

La chiesa parrocchiale di San Polo di Piave, intitolata alla “Conversione di San Paolo Apostolo”, unica nella diocesi vittoriese, ha origini antiche, e sembra fosse già esistente dall’anno 625, aggregata alla diocesi di Oderzo.

A pochi passi dalla parrocchiale di San Polo sorge l’antico oratorio della Caminada, luogo di apparizione mariana

È stata per molti secoli una chiesa pievana del Patriarcato di Aquileia, dipendente della matrice di San Cassiano del Meschio.

La notizia più antica che abbiamo della chiesa attuale risale al 15 settembre 1686, quando il Patriarca Daniele Delfino consacrò l’edificio, come testimonia ancor oggi una piccola lapide ricollocata nell’abside.

Dell’antica chiesa sopravvive un pregevole fonte battesimale in pietra attribuito al XII secolo. La chiesa, l’attuale campanile e la canonica furono completati nel 1925 con la nuova monumentale facciata, già progettata per la cattedrale di Adria dall’architetto veneziano Vincenzo Rinaldo, con le cinque grandi statue del patrono San Paolo e i Quattro Evangelisti, opera dello scultore vicentino Napoleone Guizzon. In quegli anni l’arciprete don Giuseppe Chiarelli acquistò a Padova una pala raffigurante la Sacra Famiglia con i Santi Carlo Borromeo, Francesco e Antonio, recentemente attribuita a Pietro Damini da Castelfranco. L’attuale edificio sacro risente profondamente di due eventi che lo hanno coinvolto in tempi recenti: la distruzione (e ancor peggio la spogliazione) delle sue opere d’arte nel corso della Grande Guerra e la rivoluzione liturgica in seguito alle nuove disposizioni emanate dal Concilio Vaticano II. All’inizio dagli anni Settanta risalgono le modifiche da parte di mons. Felice Sacilotto, legate alla nuova liturgia: furono tolte le balaustre che racchiudevano l’abside, demoliti l’altare maggiore e tutti quelli laterali. Nella stessa occasione fu rinnovata anche la pavimentazione e vennero sostituiti i banchi dei fedeli. Solo con il nuovo arciprete mons. Vittorio Battistin si arrivò alla sistemazione definitiva con la realizzazione della cappella del Santissimo, dove fu collocata la nuova pala del Sacro Cuore, realizzata appositamente da don Gianfranco Verri, pittore di origini sanpolesi.

La chiesa della Caminada, intitolata alla “Natività di Maria”, ha origine da un’apparizione della Madonna a una ragazza Da Camino nel 1212, con la richiesta dell’edificazione di un luogo di culto a lei dedicato. L’edificio attuale sorge su uno precedente con un orientamento leggermente diverso. L’attuale parte più antica risale al Quattrocento, poi successivamente la chiesa fu allungata. Al suo interno si conserva un bellissimo affresco della Madonna col Bambino in grembo, recentemente attribuito alla scuola del Bellunello della seconda metà del XV secolo, poi staccato in tempi remoti e ricollocato sulla parete laterale di destra. Alla base dell’affresco, sotto il Bambino c’è un cartiglio che recentemente è stato interpretato come “In gremio Matris iacet sapientia Patri”. Nei secoli passati era collegata al Convento degli Humiliati di Conegliano e per lunghi anni venne data in commenda a vari religiosi, anche significativi, come gli abati Bernardino e Leonello Ciassi di Pieve di Soligo. Nel XIX secolo fu collocata come pala dell’altare maggiore un’oleografia di Sant’Anna, dono delle contessine Vera e Madda Papadopoli. La chiesa fu gravemente danneggiata dai combattimenti della Grande Guerra e quasi completamente ricostruita negli anni successivi. A ricordo di tutti i caduti ogni giorno alle 17 le sei campane della Caminada suonano le note de La leggenda del Piave.

(Autore: Vinicio Cesana).
(Foto e video: Qdpnews.it riproduzione riservata)
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