In una delle città più affascinanti della provincia non può mancare un percorso ciclo-pedonale tra i più suggestivi: si tratta del percorso che si snoda attraverso Vittorio Veneto lungo il fiume Meschio.
Il fiume Meschio, in latino Mesulus, mescolare, è stato per molti secoli al centro dell’economia dell’antico centro di Serravalle. Già nel medioevo, grazie alla temperatura costante delle sue acque, le officine sorte lungo il suo percorso hanno reso famose ovunque le spade serravallesi, considerate, si dice, seconde solo a quelle di Tolosa. Nei secoli successivi le sponde del Meschio hanno visto fiorire il cmparto tessile: un censimento del 1876 recensì 10 filande funzionanti a Vittorio Veneto con una forza lavoro di quasi 1.000 addetti, per lo più donne che giungevano nella pianura dalle montagne e dalle colline adiacenti.
Ancora oggi, lungo le sponde del fiume, è possibile vedere i resti di alcune antiche filande, per lo più riadattate a scopi commerciali.
Il nostro itinerario copre una parte, la seconda, del percorso di circa sei chilometri che da Savassa, a nord di Serravalle e dove si trovano le foci del Meschio, ci porta a San Giacomo, frazione di Vittorio Veneto, attraverso una via ciclo-pedonale immersa nelle campagne e con una vista sui monti che circondano Vittorio.
Partiamo da Piazza Meschio, da poco restaurata dopo alcuni decenni di abbandono; superiamo la chiesa di Santa Maria del Meschio, edificio del ‘500 all’interno del quale va segnalata la presenza di una grande pala d’altare, con l’annunciazione della Beata Vergine, opera del Previtali e svoltiamo a destra in via dei Maniero, dove, sul lato sinistro, possiamo ammirare dei suggestivi scorci sul Meschio tra i vecchi palazzi.
Proseguendo dritti superiamo dei vecchi cancelli che conducono a delle antiche officine, oggi in parte ristrutturate, e al piazzale del supermercato Lidl. Proseguiamo lungo gli edifici sulla nostra sinistra e ci immettiamo nella via pedonale. Superiamo il Meschio su due ponticelli di legno (da notare tra i due ponti sulla destra un piccolo prato con delle insegne che informano sulla presenza faunistica del fiume) e, successivamente, il sottopassaggio che ci conduce al tratto in leggerissima discesa che corre al fianco sinistro del Meschio.
La vista si apre subito agli edifici sulla sponda destra tra i quali si scorge un vecchi mulino, oggi un noto ristorante, e un grande edificio adibito, un tempo, a filanda e oggi ospitante unità commerciali.
Ogni metro del percorso riserva degli scorci davvero suggestivi e consiglio vivamente di interrompere spesso il percorso per godere della pace e della ricca vista sul paesaggio naturale (voltatevi per ammirare i monti che cingono Vittorio) e quello urbano (le chiuse e i vecchi edifici sulla sponda destra).
Il percorso si sviluppa in linea per circa 3 chilometri in leggerissima discesa, fino a giungere a San Giacomo, da dove è possibile tornare indietro per la stessa via oppure è possibile proseguire per fare visita al Museo del baco da seta che si trova a poche centinaia di metri in via della seta, 23 per poi tornare a Vittorio Veneto utilizzando il trasporto pubblico con il bus linea 34.