Avete mai pensato di passeggiare a fianco di quei curiosi animali dal pelo lungo che siamo abituati a vedere nei documentari ambientati in Sudamerica? Da qualche mese ciò è possibile senza fare troppa strada. Non certo sulle Ande, ma semplicemente sulle Prealpi Trevigiane. L’idea innovativa viene da un’azienda di San Vito di Valdobbiadene che ha pensato di adottare alcuni lama e alpaca con lo scopo di organizzare trekking alle pendici del Monte Cesen. Una sorta di escursionismo lento e antistress adatto a grandi e piccini. Abbiamo incontrato Elena Vanzin, che cura questa attività in azienda.
Elena, come è nata questa passione?
L’amore per la natura l’ho sempre avuto fin da bambina, un sentimento che mi è stata trasmesso da mio padre. Sono diventata geometra ma con il passare del tempo ho capito che rimanere dietro ad una scrivania non era certo il mio obbiettivo. Così è arrivato questo lavoro di interazione con gli animali che mi impegnano non poco anche in fatto di orari, ma vedere ogni giorno albe e tramonti all’aria aperta è impagabile.
A chi si rivolge questa nuova forma di trekking?
E’ un passatempo per tutti, grandi e piccini, nessuno escluso. Non mi convince la definizione di pet teraphy, ma di certo la calma che ti trasmettono questi animali è reale e a volte sorprendente. Mi piacerebbe poter lavorare con dei bimbi speciali, che non voglio definire disabili, affinché la presenza dei miei animali porti un po’ di serenità nei loro occhi.
Come si organizza un’uscita con questi animali?
Valdolamatrek, questo il nome dell’azienda in cui lavoro, organizza diverse soluzioni, dalla breve passeggiata di un’ora, alla mezza giornata con merenda a base di prodotti tipici locali, fino all’escursione giornaliera con pranzo in malga. Dal prossimo anno ci sarà anche la formula di due giorni con bivacco notturno. Il gruppo deve essere composto almeno da sette persone fino ad un massimo di diciotto a seconda della presenza di bambini.
Qual è l’indole dei lama e degli alpaca?
Sono animali abbastanza diffidenti, ma non aggressivi. Calmi, pacati, e soprattutto curiosi. Con l’addestramento, che curo personalmente, diventano molto collaborativi. Tutti mi chiedono se sputano: al contrario della credenza comune, lo fanno raramente e soltanto se si sentono in pericolo.
Quale sviluppo futuro vedi in questa forma di trekking?
Questo fenomeno, partito da Austria e Germania, si sta diffondendo un po’ dappertutto anche in Italia e sono convinta che con il tempo crescerà ancora. D’altro canto è un’idea le cui premesse sono indubbiamente interessanti, tanto da essere stata presentata alla Regione Veneto sotto la forma di turismo rurale. È un’esperienza da provare, questi animali sono affascinanti. Viviamo in una società dove tutto è frenetico. Voglio lanciare un invito: rallentate e venite a conoscerci. Unico consiglio: prendetevela comoda.
Oltre ai lama, hai una grande passione per i motori.
Mi hanno sempre definita un maschiaccio, e ne vado fiera di questo appellativo. Nel 2004 sono diventata navigatrice di rally e come tale nel 2007 ho vinto il campionato italiano. Dal 2004 ho avviato il percorso di istruttore di guida sicura, inizialmente per varie case automobilistiche, in seguito esclusivamente per Seat Motorsport Italia con cui svolgo anche la mansione di telemetrista in campo gara.
Trasmetti quindi grinta ed energia, ma dentro cosa si nasconde?
All’apparenza sono dura di carattere. Dicono che sono sicura di me, impavida e ostinata nel raggiungere i miei obbiettivi. In parte è vero, ma dietro tutto questo c’è sempre una sana stretta di mano, la sincerità, l’amicizia. Avrei da raccontare molto dei mio mondo interiore, qualche punto debole ce l’ho anch’io.
Un messaggio per i ragazzi che vorrebbero pensare ad un lavoro come il tuo?
Lavorare con la natura è un privilegio. Si fanno tanti sacrifici, non ci sono orari, ma quello che si ottiene in cambio non ha prezzo. A chi vorrebbe approcciare questo mondo, dico di non fermarsi e di inseguire il proprio sogno.
(Intervista a cura di Giovanni Carraro © Qdpnews.it).
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