Il Comune di Moriago della Battaglia non poteva esimersi, nell’anno del centenario della Grande Guerra, dal dedicare una mostra a quei soldati che nell’ottobre del 1918, varcando il Piave, resero il paese nuovamente libero.
La scelta dell’amministrazione del sindaco Giuseppe Tonello è caduta sul leggendario corpo degli Arditi. Gli Arditi erano un corpo speciale d’assalto, un manipolo di uomini temerari il cui compito era la totale conquista delle linee nemiche. La gran parte fu arruolata su base volontaria, ma col progredire del numero dei reparti iniziarono ad essere designati dai propri comandi tra i soldati più esperti e coraggiosi.
Dovevano superare prove di forza, destrezza e sangue freddo che, abbinate all’elevato addestramento, allo spirito di corpo e allo sprezzo del pericolo, ma anche grazie ai vantaggi di cui godevano, fecero degli Arditi il corpo più temuto dagli eserciti avversari.
La mostra, dal titolo “Arditi, cimeli, gloria!”, allestita nella sala consiliare del municipio di Moriago della Battaglia ha fatto registrare un ottimo afflusso di visitatori. Armi, vestiario, fotografie, libri con dediche autentiche, medaglie, bandiere; una serie di cimeli unici hanno fatto di questa esposizione una chicca di approfondimento storico unica.
Pezzi rari provenienti dalle collezioni private di Massimiliano Ursini (vice presidente della Federazione nazionale Arditi d’Italia) Luciano Favero, Stefano Costantini e Antonio Mucelli. Oltre ad aver concesso il raro materiale della mostra, gli stessi insieme a Carlo Bianchi ne hanno curato l’allestimento.
Girando tra le teche i visitatori hanno potuto vedere cimeli unici. Dal petardo Thévenot, alla mitragliatrice modello Villar Perosa, ai mitici pugnali fino al fucile ridotto modello cavalleria, passando per le divise con le tipiche mostrine; verdi, rosse e nere, a seconda che gli arditi provenissero dagli alpini, dai bersaglieri o dalla fanteria.
Altre due teche hanno un particolare significato: quella dedicata a padre Reginaldo Giuliani, il cappellano d’azione degli Arditi e quella dedicata ad Angelo Giuseppe Zancanaro, eroico capitano degli Arditi.
La visita si conclude con uno spazio riservato al glorioso 9º Reggimento d’assalto incursori paracadutisti “Col Moschin”. Sono loro che dal 1918, anno della costituzione, ricordano con il nome un atto eroico compiuto dagli Arditi nella Grande Guerra.
Alle ore 7 del 16 giugno 1918, gli Arditi partirono all’attacco del Col Moschin (nel Comune di Solagna, Vicenza). Dopo dieci minuti, la sommità veniva ripresa, peraltro facendo più di 300 prigionieri e sottraendo molte mitragliatrici al nemico.
Da allora è il Reggimento “Col Moschin” a custodire la gloriosa bandiera degli arditi. I parà delle forze speciali hanno ereditato dagli Arditi l’anno di costituzione (1918), il nome del luogo dell’epica azione (Col Moschin) e le mostrine con le fiamme nere.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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