La “Vic” di Cordignano: l’innovazione nella moda tra renting, sostenibilità e valorizzazione dell’artigianato

Acronimo di Very Important Choice, Vic nasce nel 2017 da un’idea di Sara Francesca Lisot e Mattia Gava, con il fine di portare l’innovazione anche nel mondo della moda. Alla domanda: “Tre parole per descrivere Vic” la giovane coppia risponde così: trasparenza, tracciabilità e impatto sociale.

Semplificando un concetto che parte da un’intuizione molto personale, il servizio di questa particolare start-up cordiglianese consiste nel fornire la possibilità di noleggio di alcuni abiti e accessori che sono al cento per cento sostenibili: al di là dell’interpretazione, questi abiti vengono creati con materiali totalmente eco-friendly e sono di taglio artigianale, tanto che nella maggior parte dei casi sono pezzi unici e non replicabili.

La soluzione di Vic offre ai suoi utenti la possibilità di scegliere abiti e accessori, non comprandoli a prezzo pieno, ma noleggiandoli; il capo sarà disponibile per un tempo limitato, a seconda del pacchetto scelto dall’utente, rigorosamente sostenibile e lavato con detersivi biologici.

Il concetto che muove la “Vic”, però, non nasconde anche un secondo obiettivo che si concretizza nella valorizzazione dei prodotti degli artigiani, delle piccole aziende e di quei brand che non si sono ancora visti riconosciuti nei propri sforzi, annegati nel difficile e complicato mercato della moda nazionale e internazionale.

Vic ha creato una vera e propria community che vive di scambi etici tra professionisti e gli eventuali clienti: un mondo aperto anche a chi è semplicemente interessato a impattare, anche se in minima parte, in un settore moda che, a detta degli imprenditori della Vic, dovrebbe seguire modelli più sostenibili.

La start up, come in diverso modo fa FabCube (qui il link all’articolo), si occupa inoltre di sostenere brand emergenti: prende una piccola azienda, e la segue nel percorso di crescita e in particolare nel suo approccio con la clientela, il che è quasi sempre la parte più delicata e difficile per un nuovo brand.

Successivamente Vic inserisce il nuovo brand nel suo esatto mercato e ne migliora la sostenibilità, disegnando una circolarità nella sua economia.

“Perché funzioni crediamo sia fondamentale includere la persona che ha creato il prodotto nel piano conclusivo” dice Sara Francesca Lisot, Ceo di Very Important Choice, che è forse esempio di quest’affermazione. Attualmente Vic collabora infatti con aziende del nord Italia ma con l’ambizione di espandersi anche all’estero.

È da segnalare che questa start up è stata selezionata nell’ambito della “Share on academy” a Varsavia e ha ricevuto la menzione speciale per “Paradigm shifting start-up” al Wsm (White Street Market) fashion reboot di Milano.

Ciò su cui i fondatori di Vic vorrebbero far riflettere, è l’impatto ambientale che il mondo della moda che siamo abituati a vedere inevitabilmente crea: uso di cotone biologico, colorante naturale e accessori vintage, a parer loro, possono essere una soluzione altrettanto colorata.

(Fonte: Lucrezia Pilat © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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