In questi giorni il Coronavirus è purtroppo protagonista delle cronache locali e nazionali: sono aumentati i casi di malattia, specie nella Regione Veneto, e ciò genera una certa preoccupazione tra la popolazione.
Ma che cos’è il Coronavirus e quali sono i soggetti fisiologicamente più esposti al pericolo del contagio?
Giuseppe Berton, medico cardiologo dell’ospedale di Conegliano e fondatore dell’associazione di ricerca ABC Study on heart disease foundation, ha tracciato un’analisi della patologia.
“Il Coronavirus è una malattia che fa parte della famiglia dell’influenza. – ha esordito Berton – In realtà, tale patologia esiste da tempo, ma non ci ha mai interessato prima, trattandosi di una malattia che ha sempre riguardato il mondo animale”.
“Tuttavia, il virus ha subito una mutazione tale da portarlo ad attaccare le cellule umane. – ha proseguito il medico – Il virus deve colpire un organismo per poter continuare a vivere e stavolta è riuscito a penetrare nell’uomo. Colpisce di più le persone debilitate ed è un problema reale, che non va trascurato. Per questo valgono le norme di lavarsi sempre bene le mani e di non toccarsi gli occhi e la bocca”.
Una malattia, quindi, che sarebbe particolarmente virulenta verso quegli organismi già debilitati da altre patologie in corso. “Non c’è un legame tra la malattia infartuale e il Coronavirus – ha specificato il medico – ma quest’ultimo tende a essere aggressivo in misura maggiore verso quanti presentano già delle problematiche in atto: un paziente debilitato ne risente di più“.
“Chi ha una vita attiva e viene colpito da Coronavirus, che è a tutti gli effetti una malattia simil influenzale, vede un andamento favorevole. – ha spiegato Giuseppe Berton – L’andamento è meno favorevole per chi ha già altre patologie in atto ed è un aspetto tenuto molto in considerazione negli ospedali e luoghi di cura”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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