Codognè, l’incredibile storia dell’auto di Papa Luciani: il racconto di Antonio De Nardo

Antonio De Nardo non avrebbe mai immaginato nella sua vita di trovare un cimelio così importante e unico come l’auto di Papa Luciani a pochi passi da casa.

Lui, storico gestore assieme alla famiglia della trattoria Campocervaro la 1100 nera del 1960 l’ha recuperata in maniera del tutto casuale.

Dopo mesi di lavoro è stata rimessa a nuovo da un mago del recupero e del restauro di auto d’Epoca del paese “l’artista delle auto” Gaetano Rossi.

“L’ho vista tanti anni fa in un campo di recupero a Mareno di Piave – racconta Antonio – Era in un angolo del campo, sporca e disastrata, aveva sicuramente bisogno di un lifting. L’ho portata a casa, ignaro a chi fosse appartenuta. Quando, aprendo il cruscotto ho trovato il libretto di circolazione ci è mancato poco che mi venisse un colpo.”S.E. Luciani Mons. Albino, nato a Forno di Canale il 17.10.1912, via S. Martino Vittorio Veneto””.

“Non credevo ai miei occhi – spiega – Era l’auto del Vescovo di Vittorio Veneto che mezzo secolo prima mi aveva impartito la Cresima”.

Inutile dire che Antonio si è subito attivato con i suoi amici per riportare al suo splendore questo vero e proprio cimelio. Oggi è un bellissimo modello, funzionante, con il motore rifatto e la carrozzeria lucidata con il colore originale.

L’auto targata TV 50752 ha percorso molti chilometri da allora ed ha partecipato lo scorso anno a due rally storici, quello della Sardegna e della Maremma.

Ancor oggi Antonio la usa per gli spostamenti della domenica e per qualche gita particolare, oppure per presenziare a delle cerimonie che richiamino a Papa Luciani.

E’ disposto a venderla ad una sola condizione: “Vorrei che chi la compra la valorizzasse per ciò che è stata; l’auto di un Papa Veneto in odore di santità. L’auto di papa Ratzinger fu venduta per una cifra che sfiorava i 200.000 Euro (era una modesta Wolskwagen) e fu messa all’esterno di un casinò a Las Vegas. Non voglio che l’auto di Papa Luciani, al quale noi tutti quì siamo molto affezionati, faccia la stessa fine”.

“Il Museo Vaticano, forse la Regione Veneto o lo stesso Papa Francesco potrebbero essere interessati…chissà – conclude -. Io nel frattempo continuo a godermi questo pezzo della nostra storia. Ogni volta che la uso mi piace osservare come nel sedile dietro a quello del conducente ci siano sul vetro i segni dell’anello del Vescovo di Vittorio Veneto, lasciati quando salutava la gente ai lati della strada quando lo vedeva passare”.

(Fonte e foto: Pio Dal Cin © Qdpnews.it).
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