Cison di Valmarino, borgo tra i più ben conservati dell’Altamarca trevigiana, deve la sua fama non solo agli splendidi palazzi del centro storico, al monumentale Castelbrando e alla splendida chiesa parrocchiale dell’Assunta, ma anche alle Prealpi che, proteggendolo a Nord, contribuiscono alla sua esclusività e bellezza.
L’amenità di queste vette prealpine è suggellata dall’appellativo di “Bella dormiente” che le contraddistingue. Guardando attentamente il tratto di Prealpi cisonesi dalla pianura (preferibilmente dal tratto compreso tra Pieve di Soligo e Sernaglia), si può vedere che il profilo dei monti disegna le fattezze di una donna distesa.
Puntando lo sguardo ad est e andando verso ovest, come dimostra la cartolina in foto, stampata in serie limitata, si notano (da destra a sinistra) la testa, il collo, il petto, le mani incrociate sulla pancia, la pancia e le gambe piegate.
È il cisonese Giovanni Toffolatti, appassionato di storia locale e collezionista di cimeli d’epoca a svelare una storia curiosa: “Quando ero bambino, mio padre – classe 1892 – mi raccontava spesso un aneddoto riguardante Napoleone Bonaparte che, fermatosi ad ammirare le montagne di Cison, uscì con l’appellativo di Bella dormiente”.
Vale la pena ricordare che Napoleone, al comando delle sue truppe, invase e saccheggiò gli stati liberi d’Italia tra i quali rientrava anche la millenaria Serenissima Repubblica di Venezia.
Agli inizi dell’Ottocento Bonaparte entrò prima a Treviso e poi nella gioiosa Marca, portando parecchio malcontento tra la gente, utilizzando chiese e convenuti come caserme e depredando il patrimonio artistico.
Fu dunque durante quella campagna d’Italia che, stando alla leggenda popolare raccontata da Toffolatti, Napoleone coniò l’appellativo di Bella Dormiente alle montagne cisonesi.
Toffolatti conclude con orgoglio “C’è chi ha le Dolomiti, chi ha il Monte Bianco o il Monte Rosa. Cison ha la Bella Dormiente.”
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Giovanni Toffolatti).
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