E’ passato in redazione per una visita di cortesia Guido Cecchinel, residente a Vancouver in Canada ed appassionato lettore di Qdpnews.it.
Guido Cecchinel è nato a Tovena nel 1945, nelle “case rosse” appartenute ai Brandolini che si trovano sulla sinistra salendo verso il centro storico. Dopo alcuni anni trascorsi a lavorare come meccanico all’ officina Alfa Romeo di Vittorio Veneto, nel 1967 prende la grande decisione che gli cambierà la vita: andare a conoscere il mondo. La scelta cade su Vancouver in Canada, per la presenza in loco di un amico.
Sceso dall’aereo, Guido ha dovuto subito confrontarsi con le difficoltà di inserimento in un paese straniero, così ha pensato di perseguire tutte le vie che potessero portarlo ad una veloce integrazione. Lo studio della lingua inglese e un corso da saldatore, il tutto pagato dal governo canadese, gli hanno di fatto facilitato l’inserimento ed insegnato una professione. La svolta, però, arriverà con l’iscrizione prima ed il lavoro successivamente per il sindacato canadese Boilermakers, tanto che per 34 anni fino alla pensione Guido farà il sindacalista.
Cecchinel non si è mai sposato anche se la compagnia femminile non gli è mancata, è riuscito a costruire non una ma ben due case (la seconda finita da poco). Dell’Italia ricorda gli anni della giovinezza nell’immediato dopoguerra, culminati con la naja negli alpini, caserma Cantore di Tolmezzo. A Vancouver si è immediatamente iscritto nella locale sezione Ana che vanta 57 soci effettivi e 22 aggregati, della quale è stato anche vicepresidente. Grande il suo impegno anche nelle fila dell’associazione “Trevisani nel Mondo”, della cui sezione è socio da ben 35 anni.
Alla domanda sulla nostalgia che gli anglosassoni chiamano homesick risponde “Si, soprattutto i primi anni c’è stata, perché è’ difficile per una persona latina inserirsi in una cultura anglosassone (Vancouver è situata nella zona ad influenza britannica del Canada ). Mi sono dovuto adattare e negli anni mi sono assuefatto; l’ho fatto per vivere meglio”. E gli italiani in Canada, come sono visti? Sono benvoluti nonostante, parole testuali “Negli anni non tutti si siano comportati in maniera impeccabile” . Poi tiene a precisare “ Sulla moda e sul cibo veniamo considerati il massimo”.
Alla domanda se segue le notizie dall’Italia risponde “Quando mi sintonizzo su Rai International dopo 5 minuti cambio canale”. Unica eccezione Qdpnews.it di cui è affezionato lettore, che gli permette di “rimanere informato sulla sua terra nativa”. Il Canada ad un giovane? Guido lo consiglierebbe perché in Canada non esistono privilegi e raccomandazioni. Per dirla alla sua maniera “Se devo do, se mi devono mi danno”.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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