Toponimi Alta Marca, Giavera del Montello: all’ombra dei roveri della Serenissima Repubblica di Venezia

Alla ricerca di pace e tranquillità, oltre che a caccia di toponimi, quest’oggi siamo approdati a Giavera del Montello, località di poco più di cinquemila abitanti, situata sulla destra Piave ai piedi dell’omonimo rilievo collinare.

Frazione di Arcade sino al 1960, il comune trae il proprio nome dal torrente Giavera che nasce da alcune risorgive in località Forame e termina il suo corso, dopo circa quindici chilometri, unendosi al torrente Pegorile.

Giavera deriva dal latino glaber, liscio, levigato, proprio come la terra attraversata dal corso d’acqua. Nei documenti storici più antichi il fiumicello Giavera è attestato come fluvius Glauram o più semplicemente Glavera.

La collina del Montello, la cui quota massima supera di pochissimo i 370 metri sul livello del mare, completa l’appellativo del paese e ricorda un passato glorioso. Il legname dei boschi del Montello, segnatamente quello di rovere, è servito infatti a sostenere numerosi edifici della città lagunare e ha garantito la materia prima per l’Arsenale di Venezia. La Serenissima, consapevole del valore di questo patrimonio, oltre a sfruttarlo lo ha salvaguardato avvalendosi della figura del provedadore sora il bosco del Montello, un magistrato incaricato di prevenire e reprimere ogni forma di danneggiamento alla selva da parte di chiunque, ivi comprese le istituzioni ecclesiastiche.

Teatro di operazioni militari decisive della Grande Guerra, il Montello lega ancora oggi il proprio nome a episodi bellici, sacrari, cimiteri di guerra e monumenti eretti a ricordo dell’immane tragedia del XX secolo.

Il paesaggio agreste di Giavera del Montello e gli stretti legami con la Repubblica Serenissima sono efficacemente sintetizzati nello stemma comunale la cui descrizione araldica è piuttosto eloquente: “d’azzurro, al volo di tre rondini in fascia su dosso di verde caricato da una fonte d’azzurro e da due timoni affrontati; sul fianco destro del dosso, che è sormontato a sinistra dal San Marco illeonito d’oro, è radicata una quercia al naturale”.

Un’immagine bucolica, ma tutt’altro che immaginaria: non a caso, nel giaverese, si trovano almeno cinque splendide ville venete, testimonianza concreta della reputazione di un territorio all’altezza delle aspettative di un’aristocrazia ambiziosa ed esigente.

(Autore: Marcello Marzani).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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