Crocetta, Bologna Violenta e la ricerca del climax perfetto: il progetto di Nicola Manzan non si ferma e raddoppia

Un modo alternativo di far musica. Questo è il concept che da sempre caratterizza il progetto di Bologna Violenta, ideato da Nicola Manzan, residente a Crocetta del Montello e che, da ormai da 15 anni, sforna pezzi su pezzi.

Un nome “originale” derivato dai tanti polizieschi che Nicola guardava in passato e che è servito poi come spunto per dare il nome ad alcune sue tracce.

Nel 2006 ecco il primo album dal titolo “Bologna Violenta”, costituito da 27 tracce, i cui titoli sono ispirati al cinema poliziottesco italiano degli anni ’70. Nel disco di debutto la melodia è completamente assente, a farla da padrone sono riff di chitarre ultradistorte.

bologna violenta

Un sound che va dall’Industrial rock alla musica noise, che non per forza reincarna un unico genere, come spiegato da Nicola che da sempre si autodefinisce “polistrumentista”.

La cosa bella – spiega – è riuscire a sfruttare le varie competenze musicali, ad esempio il violino, e portarla in altri generi come il rock. Questa, a mio avviso, è un’idea vincente, poichè se si riesce a filtrare delle melodie in un altro contesto ottieni la musicalità perfetta“.

Brani che, secondo il frontman, devono avere un proprio climax, solo così si ottiene un connubio perfetto tra poetica e sonorità.

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Il project, composto dal 2015 anche dal batterista Alessandro Vagnoni, ricostruisce le pagine sonore di fatti moralmente inaccettabili: “Mi è sempre interessato connettere linguaggi diversi, raccontare storie attraverso la musica, come se il suono sottolineasse il clima a l’umore che accompagnano certi fatti“.

Tutti messaggi che è possibile ascoltare anche nel loro ultimo album Bancarotta Morale, che come dice Nicola, racconta storie che vengono dal passato e dal significato sociale, in cui la prevaricazione e l’egoismo sono elementi comuni. Il tutto arrangiato e completato con brani molto brevi che si sommano arrivando all’ultima canzone del disco “Fuga, Consapevolezza, Redenzione” di ben 19 minuti che reincarna l’essenza del progetto stesso.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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